Una contro-perizia psichiatrica di Anders Behring Breivik, resa pubblica martedì 10 aprile, contraddice i risultati di una prima perizia ufficiale che lo scorso anno aveva definito Breivik uno schizofrenico paranoico. Conclusione che avrebbe portato l’uomo all’internamento in una struttura psichiatrica e non in un carcere.
In base alla nuova perizia, Breivik viene ora considerato penalmente responsabile dei suoi atti.
“Esiste un elevato rischio di recidiva – hanno precisato Agnar Aspaas e Terje Toerrisen, i due esperti psichiatri autori della contro-perizia.
Per valutare lo stato mentale di Breivik hanno esaminato una maggiore quantità di materiale rispetto ai loro colleghi. Entrambi assicurano che al momento dei fatti l’uomo non poteva essere definito psicopatico.
Il loro rapporto si basa su 11 colloqui con l’accusato, tre settimane di osservazione continua e sui verbali stesi dalla polizia.
Attraverso il suo avvocato, Breivik si è detto contento del risultato della contro-perizia psichiatrica. Il suo processo si aprirà lunedì e lui intende difendere il suo gesto e deplorare il fatto di non avere ucciso un numero maggiore di persone.
“Ascoltare in aula le sue spiegazioni sarà per tutti un’enorme sfida – ha commentato il suo legale in conferenza stampa.
Il 22 luglio 2011, Anders Behring Breivik aveva dapprima ucciso otto persone facendo esplodere una bomba nel centro di Oslo, in Norvegia. Poi – travestito da poliziotto – aveva sparato colpi di mitragliatrice per oltre un’ora sui giovani riuniti per un convegno del partito Laburista sull’isola di Utoeya. Aveva ucciso 69 persone.
Se riconosciuto penalmente responsabile dei suoi atti, Anders Behring Breivik rischia una condanna sino a 21 anni di prigione. Nel diritto norvegese, questa pena può essere prolungata indefinitamente se esiste il pericolo di recidiva.
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