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Conflitto fiscale con la Svizzera. Berlino concilia i toni

Lunedì il governo tedesco si è astenuto dal criticare il lancio in Svizzera di un mandato d’arresto contro tre ispettori del fisco germanici, assicurando che la ratifica in corso di un accordo di doppia imposizione tra i due paesi metterà fine alla vicenda.

Il portavoce del governo, Steffen Seibert, ha spiegato il mandato d’arresto come l’evidenza di “situazioni giuridiche diverse” tra la Svizzera e la Germania e ha assicurato che gli ispettori del fisco germanici continueranno a lottare contro la frode fiscale. Frode che in Germania si traduce essenzialmente in un’evasione su larga scala di fondi verso la Svizzera, un motivo di conflitto tra i due paesi da molti anni.
Sabato scorso il Ministero pubblico della Confederazione aveva indicato di aver promosso un mandato d’arresto contro tre ispettori del fisco tedeschi, sospettati di spionaggio economico nella vicenda dei CD rubati.
Nel gennaio 2010, dati confidenziali di 1500 clienti tedeschi di banche svizzere erano stati venduti al Lander tedesco della Renania del nord-Westfalia per 2.5 milioni di euro. Transazioni simili avevano fatto seguito.

Contrariamente alle autorità del Lander, che sabato hanno preso le difese dei tre funzionari incriminati, argomentando che questi si sono limitati a eseguire il loro dovere, ossia dare la caccia agli evasori fiscali, il governo di Berlino ha reagito in maniera misurata e si è astenuto dall’intervenire contro l’esposto delle autorità elvetiche.
Nel 2011 Berna e Berlino avevano firmato un accordo di doppia imposizione teso a mettere fine a queste pratiche e che obbliga le banche svizzere a prelevare un’imposta sui redditi del capitale nei conti dei loro clienti tedeschi e a trasmettere i fondi raccolti al fisco tedesco.
L’accordo deve essere ancora ratificato dai Parlamenti dei due paesi. In Germania, un certo numero di Länder hanno fatto sapere che nella sua forma attuale il testo verrà respinto. Malgrado questa opposizione, il governo di Berlino spera che venga approvato e che possa entrare in vigore nel gennaio 2013.

Redazione

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