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Ritengo che si debba aprire una nuova stagione politica che necessita forzatamente di nuove strategie, di nuove figure, di nuovi entusiasmi, di un nuovo modo di far politica.

Con questa frase Diego Erba, direttore della Divisione della scuola e sino al 1. aprile municipale PLR a Locarno, avvia un’intervista sull’edizione odierna del quotidiano La Regione.
Qui di seguito alcuni passaggi dell’intervista.

Alla Città e al Partito ho riservato oltre vent’anni d’impegno ed è quindi bene che altri si facciano avanti, che si assumano responsabilità e compiti a favore della comunità. Il cambiamento non solo è opportuno ma è auspicato.
Non bastano però le affermazioni di principio e per concretizzarlo occorre che qualcuno si faccia da parte. Altrimenti che rinnovamento è?

Anche nel nostro piccolo si è diffusa una politica gridata dove s’impone chi alza la voce e non chi ha qualcosa da dire. La cura dell’immagine prevale sulla concretezza, spesso il dileggio e il pettegolezzo la fanno da padroni.
Occorrerà recuperare dei valori forti, come pure un diverso modo di fare politica. Sono venuti meno in questi anni molti valori e il dibattito politico ne ha indubbiamente risentito.

Far parte di un Esecutivo non significa rinunciare a ragionare con la propria testa o nascondere le proprie opinioni, seppur divergenti, per conseguire il bene comune. Anzi, ho sempre ritenuto – e lo ritengo tuttora – che chi assume una carica debba primariamente rispondere alla propria coscienza, anche se a volte ciò può non piacere. È quanto ho fatto in queste due legislature. È quindi normale che vi possano essere state delle divergenze e delle sensibilità diverse.

L’esito negativo della votazione sulla Variante 95 condizionerà a lungo il Locarnese. A difendere quel collegamento il Locarnese si è trovato praticamente da solo, con in più una qualche defezione interna.
Da quella sconfitta si è sviluppato un lungo e paziente lavoro di avvicinamento tra vinti e vincitori, sapientemente condotto dal consigliere di Stato Marco Borradori.
Quale presidente della Commissione trasporti ho dato il mio apporto alla ricerca di soluzioni mediate. Inaspettatamente siamo arrivati ad individuare in modo unanime tre tracciati. Ora la scelta definitiva spetta alla Confederazione ed è oltre S. Gottardo che occorrerà essere vigili affinché uno dei tracciati sia fatto proprio dalle autorità federali e superi indenne l’agguerrita concorrenza e le altre rivendicazioni cantonali. Per almeno un decennio dovremo comunque convivere con la situazione attuale.

E al giornalista che gli domanda “Che consigli si sente di dare a chi entrerà per la prima volta nel nuovo Esecutivo largamente rinnovato?”, Diego Erba risponde : “Auguro di saper ragionare con la propria testa, di essere se stesso e di metterci tanta, ma tanta passione.”