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Il 21 marzo il Consiglio di Stato ha risposto all’interpellanza che Daniele Caverzasio, deputato al Gran Consiglio per la Lega dei ticinesi, aveva inoltrato con il titolo “Frontalieri e ristorni, quo vadis?”

Qui seguito alcune domande dell’interpellanza e (parzialmente) le risposte del governo ticinese.

Quali strategie (il Consiglio di Stato, ndr) implementerà per i ristorni 2011?
Il Consiglio di Stato affronterà questo problema quando verrà a scadenza il pagamento all’Italia della quota parte di imposte alla fonte sui frontalieri incassata nel 2011, alla fine di giugno del corrente anno.
Solo allora si saprà se Svizzera e Italia avranno trovato un accordo per l’inizio di trattative.

Come intende (il Consiglio di Stato, ndr) affrontare il continuo aumento dei frontalieri in Ticino?
Occorre innanzitutto agire tramite un controllo sempre più stretto del mercato del lavoro, in particolare per evitare un dumping salariale che innesca una spirale verso la sostituzione di manodopera locale con manodopera frontaliera.
Oltre all’impegno nella sorveglianza del mercato del lavoro vi è un particolare sforzo per accrescere la responsabilità delle aziende verso il territorio.

Come valuta (il Consiglio di Stato, ndr) l’eventuale utilizzo di una parte del blocco dei ristorni a favore dei ticinesi (es. impiego giovanile o per i disoccupati nostrani over 50)?
La metà dei ristorni 2011 bloccati su un conto di Banca Stato spettano di diritto all’Italia. Non possono essere utilizzati per altri scopi.

Cosa pensa (il Consiglio di Stato, ndr) di un’eventuale introduzione di un deposito cauzionale per gli artigiani italiani che vogliono operare in Ticino?
Il Consiglio di Stato è favorevole all’introduzione della cauzione a garanzia delle pene convenzionali, dei costi di controllo e d’esecuzione dei CCL e del pagamento del contributo al fondo paritetico.
A tutt’oggi è già stato introdotto l’obbligo di depositare una cauzione in 5 contratti collettivi di lavoro, di cui 3 a livello federale nei settori della pittura, ponteggi e tecnica della costruzione e 2 a livello cantonale per la posa piastrelle e il gesso.
Il 1. aprile entrerà in vigore l’obbligatorietà della clausola della cauzione anche nel settore della posa pavimenti.