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I docenti ticinesi insorgono offesi contro Diego Erba

Da giorni le dichiarazioni a mezzo stampa di Diego Erba, direttore della Divisione della scuola, stanno alimentando polemiche fra i docenti ticinesi.

In un articolo apparso su La Regione settimana scorsa riferendosi ai quasi 300 docenti italiani che insegnano nelle scuole del Ticino Diego Erba aveva dichiarato che “a volte sono più determinati dei locali, anche più flessibili.”

Dichiarazioni “lesive dell’onorabilità e della deontologia dei docenti ticinesi” scrive il Movimento della Scuola in una nota stampa, riporta oggi il quotidiano La Regione : “Il direttore della Divisione scuola – prosegue il comunicato – lascia intendere che le difficoltà nel reclutare docenti ticinesi siano dovute alla loro scarsa flessibilità, al loro rifiuto di operare in sedi discoste.
Questo non corrisponde al vero: non ci risulta infatti che ci siano state rinunce legate all’ubicazione della sede.
Il vero problema, spesso minimizzato dal dipartimento, è che non ci sono sufficienti giovani docenti ticinesi per coprire tutti i posti vacanti … In Ticino si cercano docenti con spirito d’adattamento e disposti al sacrificio. Nell’insegnamento è un concetto nuovo, semplicemente ignobile.”

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Redazione

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  • Mi sa che il buon Diego dovrà mordersi la lingua!
    La corporazione questa non gliela perdona.

  • Il problema del frontalierato, è uno degli inevitabili fenomeni di un economia globalizzata. A macchia di leopardo si sono disseminati sul pianeta estesi bacini di manodopera a basso costo. Nell’economia "globale" si gioca su queste differenze per abbassare i costi di produzione che andranno ad aumentare i profitti degli azionisti. Lo si fa con la delocalizzazione oppure con l’importazione di manodopera. Nel caso specifico era inevitabile arrivare, prima o poi, anche ai docenti. Nella zona di frontiera (zona di contatto!) paghe inconsistenti, concorrenza spietata, precarietà d'impiego. A due passi da casa stipendi dignitosi, concorrenza regolamentata e impiego con sicurezze contrattuali. Gli interessi in gioco sono seducenti. Per gli indigeni non c'è scampo. Il livello di motivazione tra due concorrenti appartenenti alle due realtà descritte è incomparabile. Quando sei precario ed entri in una situazione di stabilità ben retribuita, saresti disposto a fare prodigi pur di non perdere quest’opportunità. Non ci sono mansioni e orari supplementari, chilometri di percorrenza e allievi per classe, sacrifici e impegni straordinari che possono scoraggiare chi riesce a trovare una situazione professionale di livello superiore alle aspettative. Docente o bancario che sia. Chi dirige lo sa. Sul caso specifico, non aggiungo nulla di quanto già l'estensore dell'articolo sul domenicale leghista non abbia già detto. Pur non essendo insegnante è tuttavia è triste constatare che si faccia sempre e comunque leva su ciò che dovrebbe, invece, essere riconosciuto e contrastato.

  • Indipendentemente dalle incaute esternazione di Erba, i docenti in Ticino sono senz'altro dei privilegiati e sono pure ben retribuiti.
    E' pure assodato che i docenti frontalieri assunti sono invitati a domiciliarsi in Ticino se desiderano professare, uscendo così dalle statistiche che permettono ad Erba di dire quel che ha detto.

  • Se permetti nemo, un appunto. È vero che il Mattino ha pubblicato un sorprendente articolo in difesa dei docenti. Ma è anche vero che il foglio leghista è stato spesso un tenace avversario del pubblico impiego e quindi anche degli insegnanti ticinesi. Ha partecipato abbondantemente alla alterazione di lettura delle loro effettive condizioni. Non è un caso che si usi il termine di "corporazione" anche in ticinolive. Da corporazione a... “casta” il passo è breve: un’etichetta non certo lusinghiera, né per gli impiegati statali, né per i docenti. Una categoria spesso vessata, ora riscattata in funzione della propaganda anti-frontalieri. Come sempre una politica a geometria variabile.

    Ne è la prova il post di bike che leggo adesso. :wink:

  • Come finire in malo modo una carriera troppo facile!

    Ma non doveva smettere? … e invece te lo trovi lì, a blaterare (non riesco a trovare un altro verbo) davanti a telecamere e giornali. Ma sì, forse hai ragione tu, Tiger, troppa erba …
    Altrimenti sarebbe urgente consigliargli nuovamente … il ritiro.

    Nel mio passato politico, trapassato quasi …, ebbi un durissimo confronto con lui e con non poca soddisfazione, aggiungo che vinse chi rappresentavo … ancora oggi sorrido, perché alla fine di tutta la storia, egli chiese – quale contropartita e per interposta persona – il (mio, nostro) silenzio sulla stampa.

    Eh sì, come cambiano i tempi …

    • Ciao Candide :wink:

      aggiungo un pensiero al volo...
      Non tutti i docenti sono di sinistra... (non c'entra molto... però forse un po' sì :wink: )

  • Perdindirindina e poffarbacco!
    Bike e Jack partono all'attacco!

    Bike non agitarti con sdegno lanciando filippiche contro i rossoverdi weberiani nei giorni pari, e contro gli statali nei giorni dispari. Soprattutto non guardare al futuro con la collera che traspare in ogni tuo... ragionamento. Suvvia, ogni tanto, guardati intorno con maggiore attenzione...e benevolenza. :wink:

    Jack si nota che conosci l’ambiente... ma si intuisce pure che hai una visione troppo, troppo personale. Cosa sarà... come diceva la stupenda canzone... :wink:

    • Ci sono pure i giorni della merla e quelli dei pirla (che a Milano non è un insulto) i quali non sanno di esserlo. Seppure ne fossero informati tenterebbero di scollarsi con le unghie quello stigma.
      Riconosco i modi di un troller di vecchia data che se non sbaglio è stato espulso da parecchi blog. ;-)

      • Dunque: pirla non è un insulto. A Milano. In Ticino pure. Viene da pirlare. Era un gioco, il bisnonno del flipper. Si faceva roteare (pirlare) su se stessa una pedina che andava a rovesciare dei piccoli birilli. Poi si contavano i punti. Ci gioca pure Formigoni. Guarda che i post allusivi li fai tu. Non sono il blogger che credi di riconoscere. Non ho mai cercato di farmi espellere dal altri blog. Non è nel mio stile, suvvia! Un blog, poi, basta e avanza! Detto tra noi, inoltre, quando si passa all'insulto (non quello di pirla, ovviamente, ma quelli sistematici della tua quotidianità) si dimostra ormai di essere alle corde.

        • Per dire la verità ho citato una poesia di Eugenio Montale, ma capisco che per un maestrino di fresca nomina, saperla è pretendere troppo.

          • Acquetta, acqua, cascata, torrente, mare... sei completamente fuori strada sulla mia identità, primo. Secondo, come fai ad affermare il fatto che io non abbia riconosciuto la poesia di Montale? Il tuo solito pregiudizio sull'ignoranza degli altri? Comunque hai ragione. Non conoscevo "quella" poesia. Anche tu non hai colto, tuttavia, che nella mia replica non trovava posto il significato sarcastico del termine. Trovava invece posto l'origine del termine (trottola) che ne attenuava il suo significato offensivo. Proprio per non apparire troppo pirla. :wink:

  • Caro Bike, Zapping ha in parte ragione, gliene devi dare atto. Peraltro i docenti ticinesi, quando le cose andavano bene si lamentavano, e la zappa se la sono tirata sui piedi da soli; e ora che le cose iniziano an andare male per tutti (e un po' anche per loro) è tardi: sono soli, chiusi nella loro gabbia dorata. I funzionari li mollano. L'intervento di Erba conferma lo sbando totale del dipartimento che prima o poi dovra rendere conto...

    • Concordo, ma guarda che zapping voleva rimarcare in modo nebuloso (caratteristica dei rosso-verdi) ben altro. Magari si spiegasse meglio ma evidentemente,..... non ci sono più gli insegnanti di una volta. :)

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