Un pullman belga, che percorreva l’autostrada A9 nei pressi di Sierre, si è schiantato contro la parete di una galleria. Di straordinaria gravità l’esito dell’incidente: 22 bambini intorno ai 12 anni sono morti, più 6 adulti morti e 24 feriti.
Le cause dell’incidente non sono state sinora chiarite. Il pullman ha invaso la corsia di contromano e ha poi urtato il muro a forte velocità nei pressi di una piazzola di sosta.
L’automezzo trasportava in tutto 52 persone, due intere classi scolastiche provenienti dalle città di Lommel e Heverlee, nelle Fiandre. Gli scolari si apprestavano a rientrare in patria dopo una settimana bianca trascorsa in Val d’Anniviers. I due autisti sono periti nell’incidente.
“Questo dramma commuoverà e sconvolgerà tutto il Belgio – ha dichiarato l’ambasciatore belga in Svizzera Jan Luykx.
L’allarme è stato lanciato martedì sera poco dopo le 21h15. Sul posto sono intervenuti oltre 200 soccorritori, tra i quali 15 dottori, 30 agenti di polizia, 60 pompieri, 100 sanitari e tre psicologi.
Le operazioni di soccorso sono durate sino alle prime ore di mercoledì mattina e hanno necessitato l’intervento di 12 ambulanze, 8 elicotteri, oltre a numerosi carri funebri.
I 24 bambini superstiti sono stati trasportati verso gli ospedali vallesani di Sierre, Sion, Martigny e Viège. Uno è stato portato a Berna e due al CHUV di Losanna.
La tragedia non ha precedenti, ha dichiarato il comandante della polizia vallesana durante la conferenza stampa. Anche i soccorritori più esperti si sono detti sconvolti dallo scenario che si è presentato ai loro occhi appena giunti sul posto dell’incidente.
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Cito a memoria un testo di una canzone di Alfio Inselmini scritta 40 anni fa, in memoria di un bambino morto.
"Un cavallino di legno, percorre veloce nel vento, tieniti forte mammina, è il gioco più bello del mondo. Corri, corri, corri libero in cielo, corri, corri, corri verso la luce, Dio ti ha chiamato, digli però che il tuo cuore rimane mio. Una croce bianca, un giglio una candela, nella chiesetta del piccolo cimitero, non piangere, non si solo, c'è il tuo piccolo cavallino di legno".
Fabrizio De André, molto meno credente ebbe a dire : "Dio era stanco o forse troppo occupato?".
Che dire? Non ci sono parole!
Quando poi si è del mestiere, accettare tutto ciò è difficile.... :cry:
Peccato che oggi non ci sia blog.
Sono parecchie ore che nessuno scrive.
Non è tempo per cazzeggiare.
Meglio un silente raccoglimento. :cry:
Bloggare NON SIGNIFICA cazzeggiare.
A meno che tu non faccia riferimento a te stesso.
La vita può essere cruda, a volte, spesso lo è, ma questo non vuol dire che tutto si deve fermare.
Quello che il destino predispone per noi è ineluttabile.
Dobbiamo farcene una ragione.
Il pensiero dei bimbi ci accompagnerà ancora per lunghi giorni, poi passerà ... tutto passa!
Sì, Candide, che cosa siamo noi CONTRO IL DESTINO ?