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La votazione di ieri ha riproposto, per certi versi, lo scenario che aveva portato nel 1994 l’Iniziativa delle Alpi al successo, scrive Edy Bernasconi nell’editoriale firmato sul quotidiano La Regione: ” E’ stata la sensibilità ambientale del cittadino a prevalere.
… Lo spreco del territorio con lo sviluppo edilizio disordinato delle costruzioni, i cui guasti sono evidenti soprattutto in certe zone, deve finire. Bisogna pure porre un freno alle conseguenze negative del diffondersi delle case di vacanza.
In certe regioni la concentrazione di case di vacanza sta provocando un surriscaldamento sul mercato immobiliare e a pagarne le conseguenze è la popolazione locale.
Se questi sono gli argomenti che hanno portato al sì,… l’accettazione dell’iniziativa pone ora, e per cominciare, seri problemi per la sua applicazione.
Questo se si considera la rigidità del testo il quale, ponendo un limite massimo del 20% di appartamenti di vacanza in ogni Comune, non tiene a sufficienza conto delle peculiarità regionali.

… Senza misure accompagnatorie adeguate … per la maggior parte delle valli, la cui risorsa principale è costituita dal turismo, rischiano di presentarsi problemi seri.
La tutela del paesaggio è un principio nobile e virtuoso, ma ha un prezzo. Non basta, poi, auspicare uno sviluppo diverso.
Servono incisive misure di sostegno per arginare la tendenza allo spopolamento e per scongiurare la crisi del settore edilizio e degli artigiani che operano nel campo delle costruzioni in queste zone.
Il discorso non si può fermare, quindi, unicamente all’elaborazione di un testo di legge che, pur rispettando la volontà popolare, eviti una sua applicazione eccessivamente rigida.”