A partire dal 20 aprile 2011 il Ristorante e Grotto Castelgrande ha nuovamente aperto le sue porte al grande pubblico nelle mani della Scuola superiore alberghiera e del turismo di Bellinzona (SSAT), dopo un travagliato trapasso di gestione dalle mani della famiglia Larini a quelle dello Stato per il tramite della SSAT che aveva fortemente voluto questa “palestra” per gli studenti della scuola.
A mente del Consiglio di Stato, si legge nella sua risposta del 29 aprile 2009 ad alcuni atti parlamentari, scopo dell’operazione era “di ottenere migliori risultati dall’attività e ciò considerato il ‘declino’ registrato negli ultimi anni e le questioni organizzative e di coordinamento con altri enti coinvolti nella gestione dei Castelli di Bellinzona.
Lo scopo della nostra decisione è comunque quello di migliorare il profitto e lo sfruttamento del potenziale turistico-economico del Castelgrande”.
Interpellato sull’impatto finanziario dell’operazione il CdS scriveva, sempre il 29 aprile 2009 : “Di conseguenza l’aspetto finanziario è sostanzialmente neutro per rapporto alle entrate e alle uscite dalle casse dello Stato: ovviamente sul medio termine si auspica un incremento delle entrate, ma appare già sin d’ora certo l’effetto promozionale, a livello nazionale ed internazionale, che l’attività al Castelgrande avrà sia sulla SSAT, sia sull’indotto turistico locale”.
Con un investimento di 200’000 franchi (v. Expresso dell’8 marzo 2011) il locale riapre sotto la direzione di un nuovo responsabile della ristorazione, di vasta esperienza, e di un capo-cucina, meno noto.
Da informazioni da noi assunte, il capo-cucina è stato licenziato, mentre il responsabile della ristorazione ha rassegnato le dimissioni dopo ca. un anno di rapporto d’impiego.
Facendo uso delle facoltà di cui all’art. 142 L GC/CdS formulo al Consiglio di Stato la seguente interrogazione:
1. Conferma il licenziamento e le dimissioni delle due persone chiamate a condurre la nuova gestione del Ristorante Castelgrande? Se sì, quali sono state le motivazioni alla base dell’allontanamento del primo e della partenza del secondo?
2. A quanto ammontano le entrate e le uscite della gestione del ristorante dopo un anno di gestione da parte della SSAT? Alla luce di questi dati viene confermato l’intento inizialmente espresso dal Governo di “migliorare il profitto e lo sfruttamento del potenziale turistico-economico del Castelgrande”?
3. Se il buongiorno lo si vede dal mattino, come valuta il Consiglio di Stato l’effetto promozionale, a livello nazionale e internazionale che l’attività al Castelgrande ha avuto sulla SSAT e sull’indotto turistico locale a un anno dalla riapertura sotto la gestione della SSAT?
4. Come viene giudicata la collaborazione tra la direzione della SSAT e del ristorante alla luce delle due partenze summenzionate?
5. Visto che l’intento iniziale era ed è quello di utilizzare il ristorante Castelgrande come una sorta di vetrina per la SSAT, cosa si ritiene di dover cambiare nella gestione della struttura affinché l’obiettivo venga colto?
In particolare:
a. Non si ritiene di dover coinvolgere maggiormente gli allievi nelle attività del ristorante?
b. Gli orari di apertura (o meglio di chiusura del Ristorante durante la pausa del mezzogiorno) sono ritenuti adeguati per il buon funzionamento e l’efficienza della struttura? Se sì, perché?
Lorenzo Bassi
Luca Beretta Piccoli
Armando Boneff
Francesca Bordoni Brooks
Luigi Canepa
Fabio Bacchetta Cattori
Raffaele De Rosa
Claudio Franscella
Alex Pedrazzini
Paolo Peduzzi