Carona è da sempre abitata da gente non comune, fiera delle sue origini e che nel tempo ha portato avanti progetti e idee che confermano dinamicità e una forte identità del paese.
Ad esempio prendiamo il blocco delle residenze secondarie che ha facilitato un forte aumento (+30%) della popolazione e una nuova distribuzione della piramide delle età.
Nuove famiglie, di estrazione sociale e redditi diversi, con culture eterogenee, con figli che allietano il paese e che hanno spinto l’autorità alla costruzione di un nuovo asilo, ma soprattutto che assicurano un ricambio generazionale sostenibile.
Basta visitare il paese e i suoi dintorni per capire le ragioni che spingono la gente a voler appartenere a questa realtà: bellezza storica (nucleo, chiese cappelle,) perfetta integrazione nella natura (passeggiate nei boschi, parco botanico), vivibilità(negozio, chiosco, ristoranti, piscina, calcio, tennis).
Una bella qualità di vita per tutti anche dal profilo finanziario visto che la gestione professionale delle Autorità ha permesso una forte diminuzione del moltiplicatore (70%) e dell’indebitamento facilitando così una pianificazione di progetti importanti come autosili, teleriscaldamento, strade ecc.
Alla luce di questi fatti non si direbbe che un’aggregazione con Lugano sia necessaria e sia la boa di salvataggio per Carona. Anzi, si può guardare al futuro con serenità senza lanciarsi in un progetto di aggregazione con vantaggi poco chiari e dal quale sarà impossibile uscirne.
È verissimo che in certi contesti l’aggregarsi sia di rigore. Penso ai modelli economici che, senza la capacità di realizzare economie di scala derivanti da aggregati sempre più grandi, non possono reggere la concorrenza salvo essere specialisti di nicchia.
È però fondamentale che il processo che tali accorpamenti, aggregazioni o fusioni portano, creino del valore condivisibile con la società altrimenti esse sono destinate a fallire nel tempo (vedasi i danni creati recentemente nel mondo finanziario).
In politica-economica, senza voler ripercorrere la storia dagli antichi imperi ad oggi, il desiderio di creare una grande realtà da parte dei politici europei, troppo distanti dalle realtà specifiche dei territori periferici, non sembrerebbe portare i frutti sperati, anzi… Non si può rigidamente tracciare un nesso tra gli esempi citati e la votazione dell’11 marzo sull’aggregazione con Lugano.
C’è però da chiedersi se veramente il futuro di questo paese sia nell’urbanizzazione luganese che ha una gestione del territorio ben specifica.
Come scrisse mio nonno nel 1955, «L’Autorità dovrebbe avere il preciso dovere di salvaguardare il volto del paese e le caratteristiche della città, e di frenare la volgare, dilagante speculazione edilizia». Quindi pensateci…
Carlo Donato
membro Commissione delle Finanze di Carona
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Rispetto la posizione di Donati ma non la condivido. Brè, che presentava una situazione analoga a Carona è aggregata a Lugano dal 1972 ed ha avuto solo vantaggi in tutti i campi.
La bella Carona la vogliamo, caro Donati.
QUESTO MATRIMONIO S'HA DA FARE!
Concordo :wink:
Lugano turismo è da tempo presente al San Grato, magnifico parco (ex Giussani, un grande personaggio) del quale assicura la manutenzione e promuove l'aspetto paesaggistico.
Un parco meraviglioso in una posizione paradisiaca.