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Mario Draghi : Il modello sociale europeo è morto

In un’intervista al Wall Street Journal, il governatore della Banca centrale europea Mario Draghi ha detto chiaramente che l’Europa uscirà dalla crisi solo mettendo in discussione il modello sociale in vigore dalla seconda metà del 20esimo secolo.

Il modello sociale europeo è morto, ha detto Mario Draghi nell’intervista. Per la prima volta ha usato frasi davvero forti per parlare della crisi economica, scrive il quotidiano francese La Tribune: “Perfino Jean-Claude Trichet era più cauto quando tentava di spiegare ai popoli europei cosa li aspettava.
Per Mario Draghi non esistono alternative all’applicazione di rigorose politiche di austerità in tutti i paesi indebitati, il che significa rinunciare a un modello sociale fondato sulla sicurezza del posto di lavoro e su una generosa ridistribuzione sociale.
Il modello sul quale l’Europa ha basato il proprio benessere dalla fine della seconda guerra mondiale è ormai superato, ha detto testualmente Draghi, che ha poi citato la frase dell’economista tedesco Rudi Dornbusch: “Gli europei sono così ricchi da potersi permettere di pagare tutti per non lavorare”.

Il suo intervento potrebbe sembrare una provocazione. Mercoledì 29 febbraio la Banca centrale metterà a disposizione delle banche nuova liquidità, 500 miliardi di euro.
Senza questo nuovo appoggio finanziario, il sistema finanziario non potrebbe resistere, tutto crollerebbe. Ma come smentire chi sostiene che stiamo sacrificando i popoli per salvare le banche?”

Redazione

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  • "la Banca centrale metterà a disposizione delle banche nuova liquidità, 500 miliardi di euro".
    Qualcuno mi sa dire cosa significa esattamente? Si stampa moneta? E con quali conseguenze?

    • Ti riassumo il giro: diversi stati dovrebbero fallire perché hanno speso troppo e non son più in grado di rimborsare i propri debiti, molte banche dovrebbero fallire perché han prestato agli stati che non gli possono ridare i soldi. In un economia di mercato il tutto si risolverebbe abbastanza facilmente cosi' con una serie di fallimenti. Chi si è gestito male ed ha distrutto ricchezza invece di crearne viene punito. Essendo pero' l'europa unita una burocrazia socialista bisogna invece salvare tutti e lo si fa dando liquidità a costo 0 alle banche che poi possono tappare i propri buchi e rispettivamente comprare titoli di stato in quello che è un circolo vizioso. Chi paga il conto? Tutti quelli che han risparmi, che hanno una rendita, e di per se tutti quelli che non ricevono questo denaro, e così si va avanti a mantenere personaggi improduttivi e dannosi che consumano ma non producono (parlo anche di un sistema finanziario sovradimensionato e sovrapagato non solo delle burocrazie e dei vari foraggiati di stato).

    • Sì, si stampa moneta, anche se non necessariamente cartacea. Basta un click!

      Cosa vuol dire esattamente? Che è stato inventato un sistema per creare ricchezza dal nulla.

      Con quali conseguenze? Che siccome l'economia è un sistema a vasi comunicanti, a 500 miliardi stampati (o digitati) di fresco corrisponde un'eguale perdita del potere di acquisto dei salari spalmati su più soggetti (generalmente quelli più lontani dai centri di potere più prossimi alle Banca Centrale Europea).

      Ti faccio notare che la BNS si sta comportando allo stesso modo con le banche elvetiche.

  • Che significa “riforma del mercato del lavoro”? Significa abbassamento generalizzato dei salari e maggiore concorrenza tra lavoratori. In confronto a quanto potrebbe accadere il problema dei frontalieri fa sorridere. In altre parole per poter competere con le condizioni economiche dei lavoratori globalizzati del pianeta, tutto quello che adesso conosciamo come "welfare", detestato dalla destra, dalla grande economia e purtroppo irresponsabilmente disprezzato anche dai "piccoli" è agonizzante. Questo avviene perché molti salariati continuano a non capire (tagliandosi il ramo sul quale stanno seduti) che è in atto il più violento e decisivo attacco agli ultimi bastioni dello Stato sociale in Europa. Ora si stanno rapidamente chiarendo le vere tendenze. Le conseguenze saranno pesanti. Per tutti, anche per quelli che avventatamente lanciano proclami autodistruttivi sperando di uscire indenni.

  • Il nostro Abraldo buon analista (di destra) dimentica.... dimentica.... che lo scoppio della bolla speculativa sul prezzo degli immobili negli Stati Uniti, ove la crisi si è originariamente manifestata, coinvolgendo successivamente i diversi settori e le principali economie mondiali. Poichè dal prezzo degli immobili dipendeva l’andamento del sistema di pagamento dei mutui utilizzati per finanziarne l’acquisto, l’impennata del prezzo delle case ha impedito ai soggetti più poveri il pagamento delle rate per il servizio del debito subprime, così definito proprio per la sua pericolosità rispetto al prestito primario. Tale crisi ha coinvolto non solo gli intermediari che registravano perdite in conto capitale a seguito del crollo dei prezzi dei titoli frutto del trasferimento del rischio di credito, ma anche i mercati finanziari, a causa della crisi di fiducia scatenatasi. Ed infatti il vero problema a livello mondiale si è rivelato essere la mancanza di fiducia degli investitori internazionali protrattasi fino ai giorni nostri, poiché ha impedito la ripresa, anche a seguito delle misure adottate non solo dal Governo americano e dai Governi tout court, ma anche delle Banche Centrali. La crisi si è trasformata in crisi del credito internazionale e successivamente in crisi dell’economia reale. Quindi crisi degli Stati esposti con un debito pubblico pesante. Ma purtroppo ha colpito anche Stati con un debito pubblico saggiamente contenuto. Quindi attenzione col fare di ogni erba un fascio. Di destra.

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