La Spagna scende in piazza contro le riforme del governo Rajoy

“Prime proteste di massa conto la riforma del mercato del lavoro”, titola il quotidiano spagnolo La Vanguardia il giorno dopo le manifestazioni, in molte città spagnole, contro le riforme imposte dal governo di Mariano Rajoy.


Decine di migliaia di persone hanno risposto all’appello dei principali sindacati nazionali, un primo passo di un’offensiva che potrebbe portare a uno sciopero generale che sarebbe un grave errore, scrive il quotidiano: “Il governo non può né deve tornare sulla sua decisione, perché metterebbe a repentaglio la propria credibilità davanti all’Unione europea e ai mercati finanziari.
Dalla Spagna questi – giustamente – pretendono l’abbandono delle rigidità nel mercato del lavoro che impediscono di combattere la congiuntura avversa e provocano un alto tasso di disoccupazione.”

Di parere contrario invece il quotidiano El País, il quale considera un successo le manifestazioni di domenica, un avvertimento che il governo farebbe male a ignorare : “Ora si tratta di capire se questa riforma imposta da Bruxelles e dai mercati è la più adeguata. Di sicuro ha già creato un clima d’incertezza tra la popolazione.

La riforma, presentata dal premier Rajoy il 10 febbraio prevede la riduzione dell’indennità di licenziamento da 45 a 33 giorni per anno lavorativo (fino a 20 giorni per le aziende in difficoltà, attualmente la maggioranza delle imprese spagnole), sgravi fiscali per le imprese che assumono nuovi impiegati e un periodo di prova di un anno durante il quale si può essere licenziati senza il pagamento di alcuna indennità.