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Chiunque abbia un interesse anche solo passeggero per i militari scopre ben presto il fenomeno peculiare del linguaggio militare, in cui una vanga non può mai essere tranquillamente chiamata una vanga.

Bombe e proiettili sono chiamati ‘artiglieria di consumo’, un attacco missilistico o raid di bombardamenti è detto un ‘evento cinetico’ e malgrado il suo scopo offensivo, l’industria e la sua attività devono sempre essere descritte come ‘difesa’.
Il linguaggio militare tende essenzialmente a mantenere una distanza psicologica tra il lavoro di pianificazione, reso più accettabile giorno per giorno, la preparazione (e il profitto) dei conflitti armati e la terribile brutale realtà della guerra.

(Fonte: dronewarsuk.wordpress.com)