Questa notte, dopo oltre 10 ore di dibattito, il Parlamento greco ha adottato il nuovo programma di austerità richiesto da Unione europea, Fondo monetario internazionale e Banca centrale europea in cambio del prossimo credito d’urgenza da 130 miliardi di euro.

Quasi 100’000 persone hanno manifestato da domenica pomeriggio sino all’alba di lunedì nella grande piazza di fronte alla sede del governo. Scontri violenti tra polizia e manifestanti hanno fatto decine di feriti. Decine di edifici sono stati date alle fiamme.
Un default di pagamento incontrollato potrebbe consumare il paese, mettono in guardia taluni commentatori, mentre altri sottolineano la fiducia posta nella Zona euro e chiamano la popolazione greca a fare sacrifici per il bene del paese.

Le manifestazioni contro il programma di austerità hanno generato violenti scontri ad Atene e in altre città del paese. Molti edifici sono stati dati alle fiamme e la polizia ha affrontato i manifestanti e le loro bombe molotov a colpi di manganello e gas lacrimogeni.
Queste immagini apocalittiche mostrano cosa accadrà in grecia nel caso di un fallimento incontrollato, scrive il quotidiano greco online To Vima : “Ciò che abbiamo vissuto domenico inaugura un periodo buio, simile o addirittura peggiore di quel che accadde in Argentina dieci anni fa.
Anche chi sostiene un annullamento del debito e una dichiarazione d’insolvenza riconosce il pericolo … Un default di pagamento incontrollato porterebbe a una violenza cieca e al caos. Ecco perchè si deve evitare il fallimento ad ogni costo.”

La legge d’austerità è logica perchè la Grecia ha vissuto troppo a lungo al di sopra dei propri mezzi, scrive il quotidiano svedese Dagens Nyheter : “Dopo l’introduzione dell’euro i salari sono aumentati e in dieci anni la parte della performance economica attribuita alle prestazioni sociali è raddoppiata. L’alternativa a un taglio delle spese pubbliche sarebbe l’uscita dalla crisi greca grazie alle esportazioni. Ma come ha detto il professore americano Ricardo Hausmann, la Grecia non produce alcun macchinario, alcun prodotto elettronico né un qualsiavoglia prodotto chimico.
Per colmare l’enorme deficit della bilancia dei pagamenti si deve allargare la base delle esportazioni. Per questo ci vuole del tempo.
Gli Stati del Baltico si sono visti imporre un severo regime per lottare contro la loro crisi. Dopo gravi difficoltà l’Irlanda è di nuovo in pista. La Grecia non può essere un caso impossibile da risolvere. Anche con il sostegno dell’Unione europea dovrà fare degli sforzi per molti anni.”

Le violente proteste che si sono svolte ieri e stanotte in Grecia sono il prezzo da pagare per la corruzione che ha devastato la politica del paese e dovrebbero essere una lezione per l’Italia, scrive il quotidiano La Stampa : “Dovremmo seguire con attenzione gli eventi in Grecia, perchè potrebbero rivelarsi istruttivi. I leader dei due principali partiti si sono accordati con il primo ministro tecnocrate Lucas Papademos sul carattere inevitabile di nuovi sacrifici. Ma la popolazione è al limite, perchè sinora questi sacrifici sono stati ripartiti in maniera ineguale.
Siamo di fronte ad un apparato politico completamente corrotto, che fa pesare i sacrifici sui più deboli, ossia su chi non fa parte delle categorie professionale protette o della clientela dei partiti. Ai deputati è sembrato più facile accrescere la pressione fiscale che attaccare il corporatismo. Peggio ancora, l’incapacità di sopprimere i privilegi blocca ogni tentativo di rilanciare l’economia.”