Più di 20’000 persone hanno manifestato oggi a Atene e Salonicco, mentre nel paese è in corso uno sciopero di 24 ore per protestare contro una nuova serie di tagli di bilancio imposti dai creditori internazionali.

Fondo monetario internazionale, Banca centrale europea e Unione europea dovrebbero versare al governo di Atene – in cambio di un impegno a favore di queste misure di austerità – nuovi aiuti per 130 miliardi di euro, la seconda tornata di aiuti dopo i 110 miliardi versati nel maggio 2010.
Misure di austerity che non sono accettate dalla popolazione. Lo sciopero generale iniziato oggi tocca scuole, ministeri, giornali, banche, uffici amministrativi.
I trasporti urbani, la metropolitana e i bus, hanno interrotto il lavoro durante qualche ora. Nei porti le navi sono rimaste ferme e anche i treni non viaggiano. Traffico normale, invece, negli aeroporti.
I manifestanti si oppongono alla richiesta di UE, BCE e FMI di un taglio dei salari e della riduzione del salario minimo.
Una richiesta giudicata inaccettabile, in un paese che da quattro anni si trova in recessione e dove i prezzi dei beni di consumo e le imposte continuano ad aumentare.
Si oppongono anche al progetto di tagli nelle pensioni complementari e della soppressione di 15’000 posti di lavoro nel settore pubblico.

Nella notte tra lunedì e martedì il premier Lucas Papademos ha avuto un nuovo incontro con i rappresentanti di BCE, UE e FMI per cercare di rinegoziare le misure di rigore, le quali provocano reazioni negative anche all’interno dei tre partiti della coalizione di governo.
Ai leader politici viene chiesto l’accordo esplicito sulle riforme e sulla loro messa in attuazione; una volta raggiunto l’accordo verrà sbloccato il versamento di 130 miliardi.

Di fronte al tergiversare dei rappresentanti della coalizione, il ministro greco delle Finanze Evangelos Venizelos ha denunciato una mancanza di unità, in un momento in cui il paese è confrontato a negoziati difficili e si avvicina sempre più al rischio di un default di pagamento.
Infatti, il 20 marzo il governo dovrà rimborsare obbligazioni per un importo di 14.5 miliardi di euro: se non giungeranno gli aiuti comunitari la situazione sarà molto grave.

Martedì sera Papademos farà un nuovo tentativo per convincere i tre leader della coalizione, Georgios Papandreou (ex primo ministro e capo dei socialisti), Antonis Samaras (rappresentante della destra) e Georges Karatzaferis (estrema destra) di dare il loro assenso alle misure di austerità.