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Riccardo Valsangiacomo sulla chiusura del centro di Ligornetto

Chiudere in determinate ore del giorno il centro di Ligornetto al traffico in transito è una decisione per me sbagliata. La maggioranza dei cittadini di Ligornetto che domenica scorsa sono andati alle urne comunque non la pensano come me ed è giusto, in democrazia, accettare il verdetto delle urne.

Il mio pensiero è semplice, Quando una strada viene chiusa il traffico si sposta su di un’altra arteria. Nel caso specifico i frontalieri che entrano dalla “Cantineta” dovranno cercare altre soluzioni.
È verosimile che il grosso di questo traffico in entrata, come pure in uscita, utilizzerà il valico di San Pietro, andando ad intasare una strada già carica di traffico, oltre a peggiorare la qualità di vita dei cittadini di San Pietro e della vicina Clivio (I).

In sostanza Ligornetto non risolve un problema, ma lo sposta. Il bello della storia è che la scelta DEMOCRATICA di Ligornetto non piace oltre confine.
A Clivio il sindaco ha preso atto della scelta della vicina Ligornetto con preoccupazione e già si stanno studiando soluzioni per gestire questo aumento di traffico.
Ma il massimo arriva dalla eurodeputata italiana Lara Comi, conosciutissima alle nostre latitudini come una che ci vede come il fumo negli occhi, che vuole portare la questione fino a Bruxelles.
Se fossi la signora Comi mi preoccuperei maggiormente di quanto succede nel Belpaese, invece di andare a guardare in casa d’altri. Si vede che la signora è a corto di argomenti.

Gustatevi l’articolo qui di seguito tratto dall’edizione online del Corriere del Ticino:
“Non è passata inosservata la decisione scaturita domenica scorsa dalle urne a Ligornetto dove gli abitanti hano detto sì alla divisione del Paese in due zone con la conseguente chiusura delle strade a fascia oraria.
Oltre a creare agitazioni oltre confine la decisione potrebbe giungere nelle stanze dell’Europarlamento a Bruxelles con la voce della deputata varesina del PDL, Lara Comi. “Sto recuperando in queste ore tutto il materiale inerente la decisione di domenica – ha detto al CdT la parlamentare – desidero avere sotto mano tutte le informazioni del caso per discuterlo con le autorità europee competenti in materia”.
Se si pensa che fu proprio Lara Comi a portare la decisione del Consiglio di Stato ticinese di congelare la metà dei ristorni dei frontalieri direttamente sulla scrivania di Catherine Ashton, vice presidente della Commissione europea, c’è da credere che anche stavolta andrà fino in fondo.”

Redazione

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  • Condivido sul fatto che la decisione scaturita dalle urne di Ligornetto è fondamentalmente sbagliata e ricalca più o meno il disegno politico della maggioranza ppd-ps già esibito nel quadriennio 1992-1996 dove il divieto era esteso persino su tutto l'arco della giornata salvo per i residenti. Per attuare quanto il comune di Vincenzo Vela (che non avrebbe certamente approvato questi divieti, da vero liberale) ha riscattato le strade dal cantone per "una cioca da latt" (il cantone non aspettava altro per liberarsi dagli obblighi di manutenzione). L'esecutivo entrato in carica nel quadriennio 1996-2000 corresse il tiro facendo approvare dal legislativo la fine del divieto e la promozione di misure di moderazione e di arredo urbano per il nucleo. Misure che se progettate ed eseguite correttamente avrebbero da tempo risolto la problematica dei transiti parassitari dei frontalieri. Purtroppo non è stato così per l'incessante ostruzionismo esercitato dal ppd e dalle sinistre unite, che bocciarono la porta est, l'arredo di Piazza dei volontari e la misura di moderazione che avrebbe risolto per intero la problematica senza esercitare alcun divieto sulla strada che arriva da Rancate.
    Se ho ben capito però il Valsangiacomo è favorevole ad un contrassegno unicamente per permettere l'accesso ai residenti dell'intero mendrisotto. Misura illiberale e forse persino illegale oltre che di difficile attuazione e di controllo ed un tantino carica di nazionalismo fuori luogo. Mi auguro infine che Mendrisio il prossimo anno bocci la decisione odierna di Ligornetto e promuova delle vere misure di moderazione a norma federale (quelle attuate a Rancate NON lo sono). In questo caso tifo per la Comi.

  • assolutamente NO, ci mancherebbe anche il contrassegno "distrettuale" ....
    Credo che una corretta moderazione delle velocità con tanto di controlli mirati sia sufficiente......
    Alla decisione presa avrei si previsto una vignetta ma solo per chi a Ligornetto ci vive

    • Grazie tante, io abito a Besazio e frequento molto Ligornetto e Stabio, non fosse altro perché ci ho abitato per 20 anni e porto e riporto mio figlio che frequenta la SM di Stabio, poco o per niente servita dai mezzi pubblici. Tralascio di dire che il cantone (DECS e CdStato) mi hanno negato il sussidio per l'abbonamento arcobaleno (per non creare un precedente mi ha detto il Marchino di Liala, dandomi formalmente ragione al mio ricorso) come se frequentare la scuola dell'obbligo fosse un precedente. In questo caso mi si vorrebbe negare anche il transito da Ligornetto? Ma chi si credono di essere questi invasati. Abitassi ancora a Ligornetto mi attiverei per promuovere un ricorso che porterei fino al TF. A Bruxelles ci pensa già la Comi. :wink:

      • Caro Bike,
        senza offesa, ma il centro di Ligornetto non è enorme quindi lo si può raggiungere a piedi, mentre per andare a Stabio, arrivando da Besazio, la superstrada è più comoda e veloce......
        Ciao ciao

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