La Zona euro alla prova dei mercati, lunedì 16 gennaio, dopo il downgrade di massa dell’agenzia di rating Standard & Poor’s, che venerdì scorso aveva declassato la nota sovrana di ben nove paesi dell’Unione monetaria: Italia, Spagna, Francia, Austria, Portogallo, Cipro, Malta, Slovacchia e Slovenia.
Il calo non è stato così marcato come si poteva temere, in quanto la misura dell’agenzia americana era attesa da tempo.
L’indice generale Eurostoxx 50 conferma la debolezza dei mercati europei, con -0.09. Londra segna -0.21%, Francoforte +0.37, Parigi -0.20%, Madrid -0.42%, Zurigo +0.23%, Belgio -0.40%, Atene -2%.
Permangono i timori sulla possibilità che nei prossimi giorni Standard & Poor’s declasserà anche i titoli bancari dei paesi colpiti, per la loro esposizione ai debiti sovrani.
Adesso sono 12 i paesi che mantengono il rating massimo, la tripla A (massima sicurezza), per tutte e tre le agenzie di rating statunitensi : Svizzera, Gran Bretagna, Danimarca, Finlandia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, Canada, Singapore e Australia. Anche Hong Kong (regione amministrativa speciale della Cina) ha un rating AAA.
Standard & Poor’s aveva tolto la tripla A agli Stati Uniti lo scorso agosto, a causa del crescente debito e per i livelli di deficit. Aveva portato il rating a livello AA+ (qualità più che buona) commentando che i politici democratici e repubblicani non saranno capaci di raggiungere un accordo sulle misure di riduzione del deficit prima delle elezioni presidenziali del novembre 2012.
(Fonte: Wallstreet Italia.com)
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