È il 15 agosto 2011, è un lunedì, primo pomeriggio.

“Caro Felix, come già detto vogliamo aumentare la nostra posizione Forex (cioè: in valuta estera) dal 31 al 50 per cento”. Questo il testo di una mail inviata da Kashya Hildebrand al suo (e del marito) consulente presso la banca Sarasin, Felix S.
Si noti che Kashya scrive: “vogliamo” e nell’originale inglese: “we would like to”. La signora Hildebrand sembra dunque implicare anche il marito.

Questa mail costituisce – per gli innocentisti – una prova del fatto che la signora Hildebrand ha di persona ordinato la transazione.
Felix S. esegue fedelmente l’incarico e acquista i dollari, circa mezzo milione. Alle 14:50 conferma l’esecuzione dell’ordine per e-mail, allegando un formulario che gli Hildebrand dovranno firmare.
Philipp Hildebrand, che si trova a Francoforte, riceve copia del messaggio.

Solo alcuni giorni dopo Philipp Hildebrand si muove per iscritto : “Caro Felix, cara Kashya, in futuro non potrete più compiere simili operazioni. Il controllo interno (“compliance”) non le autorizza”.
E ancora: “Secondo il regolamento della BNS è necessaria una segnalazione con almeno 6 mesi di anticipo”.

Hildebrand intuisce che l’operazione eseguita (come si sostiene) da Kashya potrebbe creare problemi. Allora informa Hans Kuhn, il suo caposervizio giuridico. “Alles in Ordnung!” risponde Kuhn.

(Fonte: SonntagsZeitung)