La disoccupazione spezza l’Europa in due. E’ il titolo del quotidiano francese La Tribune, che vede squilibri importanti tra il sud e il nord del continente.
“La Germania vanta il tasso di disoccupazione più basso dal 1991 – si legge – mentre in Spagna il 23% della popolazione attiva è senza un impiego.
Venerdì 6 gennaio sarà resa nota la stima per la Zona euro fatta dalla Commissione europea a dicembre. Questa dicotomia riflette prima di tutto la condizione delle economie nel vecchio continente. Alcune – la Grecia, il Portogallo, la Spagna – sprofondano nella recessione, mentre altre riescono a sostenere un ritmo di crescita, anche se contenuto.”
Scrive invece il giornale inglese Financial Times : “Il buono stato dei paesi del nord è dovuto anche alle riforme del mercato del lavoro effettuate prima che la crisi scoppiasse, che hanno contribuito a rendere i propri lavoratori competitivi a livello mondiale.”
Il quotidiano associa a questi paesi una solida tradizione di esportazione in settori che hanno beneficiato della ripresa in tempi brevi delle economie emergenti, dopo la recessione del 2009. Oltre alle singole politiche sull’occupazione, come quella tedesca, che preferisce sostenere il lavoro a orario ridotto piuttosto che ricorrere ai licenziamenti.
(Fonte: Presseurop.eu)