Decine di migliaia di persone si sono riunite sabato a Mosca per contestare il risultato delle elezioni legislative del 4 dicembre, che avevano dato la vittoria a Russia unita, il partito del primo ministro Vladimir Putin.
Uno dei leader della contestazione, il giovane blogger Alexeï Navalny ha promesso di portare in piazza contro Putin un milione di persone.
I manifestanti hanno ricevuto il sostegno dell’ex ministro delle Finanze Alexeï Kudrin, il quale ha preso parte ai cortei e ha chiesto nuove elezioni legislative, così come l’annullamento del precedente risultato elettorale.
Kudrin ha lanciato un appello al dialogo tra il potere e l’opposizione per evitare una rivoluzione popolare e per dare una possibilità al cambiamento politico.
Manifestazioni meno imponenti hanno avuto luogo in una ventina di altre città del paese. L’ondata di malcontento interviene mentre Vladimir Putin intende farsi eleggere alla presidenza, che nel 2008 aveva lasciato a Dmitri Medvedev, in quanto la Costituzione vieta tre mandati presidenziali consecutivi.
“Le possibilità di Putin di farsi rieleggere sono elevate ma non potrà evitare un calo di popolarità. Dovrà cambiare sistema – commenta l’analista del centro Carnegie Nikolaï Petrov – e credo non ne sarà capace.”
