C’è un’importante svolta nell’inchiesta per l’omicidio dei coniugi Gabriella e Giampiero Ferrari di Brusio, uccisi il 21 novembre 2010 nella loro abitazione di Brusio.
Dopo che a settembre erano stati arrestati il moldavo Ruslan Cojocaru, presunto esecutore materiale del delitto e Ezio Gatti, imprenditore della Valtellina e presunto mandante, giovedì la polizia grigionese ha messo in stato di fermo Sergio Paganini, autotrasportatore residente in località Campascio, nei pressi di Brusio.
Sergio Paganini viene indicato come il probabile vero mandante, ruolo sin qui dato all’imprenditore 41enne valtellinese Ezio Gatti.
Sul portale web della RSI si legge che “Paganini aveva lavorato per Gianpiero Ferrari quando, sull’orlo della bancarotta, gli aveva venduto una motrice e dal quale vantava anche un credito. Paganini conosceva bene anche Gatti, col quale aveva fatto più di un affare e il valtellinese lo chiamava con le SIM acquistate per parlare solo con Cojocaru e le vittime. Tessere telefoniche che hanno cessato di funzionare il giorno del delitto.
Secondo una ricostruzione, il 20 novembre Paganini avrebbe incontrato Gatti per mettere a punto i dettagli del delitto e il giorno seguente gli avrebbe consegnato del denaro, che sarebbe poi finito nelle mani del moldavo.”
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