La candidatura alle presidenziali dell’oligarca russo Mikhaïl Prokhorov, una sfida a Vladimir Putin, è null’altro che una manovra diversiva del governo, motivata dalle proteste di massa che hanno fatto seguito alle elezioni legislative.
E’ quanto si legge oggi sul quotidiano finlandese Aamulehti : “La candidatura alle presidenziali del miliardario Mikhaïl Prokhorov fa parte degli intrighi del Cremlino. Questo oligarca, sconosciuto alla maggioranza degli elettori, è un “avversario” di Putin sbucato dal nulla.
Verosimilmente dovrebbe calmare i cittadini in rivolta.
L’altro progetto è quello di creare un nuovo partito d’opposizione per i cittadini scontenti. Anche in passato il Cremlino ha creato partiti d’opposizione convalidati e controllati dal regime.
Il fatto è che in Russia il clima è talmente critico che la popolazione si aspetta un simile tentativo da parte del governo di Mosca.”
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Visti gli interessi economici che il Prokhorov ha negli USA (Brooklyn), a ben vedere sembra piuttosto una maldestra "manovra diplomatica" imbastita dalla genialoide 610 Ilare Clinton, con l'intento di ostacolare il tandem Putin-Medvedev, secondo gli schemi abituali della guerra fredda. Tentativo disperato della diplomazia Usa che non approderà a nulla.
L'enorme ricchezza accumulata da Prokhorov è stata favorita da Boris Elsin durante le privatizzazioni (spartizioni oligarchiche).