I manifestanti del movimento Occupy Wall Street hanno mostrato agli Stati Uniti che la fine del sogno americano è vicina.
E’ l’opinione della saggista Mirjam Donáth, pubblicata nell’edizione online del settimanale ungherese Magyar Narancs : “Fra gli attivisti di New York ho visto sofisticati ideologi e disoccupati arrabbiati, giovani hippies social-democratici ed eleganti signori anziani. Tutti loro dicono basta a Barack Obama.
Occupy Wall Street non ha ancora un leader e ancora non è chiaro se l’obiettivo sia un cambio radicale del sistema economico e politico oppure una riforma del capitalismo…
Le proteste di novembre mostrano comunque una cosa: oltre tre quarti degli elettori statunitensi ritengono che l’attuale sistema economico porti benefici soltanto a poche migliaia di persone e tutte fanno parte dell’élite.
Il merito del movimento Occupy è quello di aver portato nel cuore del dibattito pubblico americano le disuguaglianze dei redditi, una questione di cui si evitava di parlare.
Il movimento mostra che la promozione sociale è impossibile per il cittadino oppresso dalla crisi economica e che ad essere minacciato è un elemento fondamentale della coesione nazionale : il sogno americano.”
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