Categories: Democrazia attiva

Doppia imposizione e trattative con l’Italia: nuovo “rovescio di fortuna” – Lorenzo Quadri

Rispondendo ad un’interrogazione parlamentare, il nuovo governo italiano del premier Monti ha dichiarato di non essere intenzionato a sottoscrivere accordi sulla doppia imposizione con la Svizzera secondo il modello degli accordi siglati con la Germania e la Gran Bretagna.
Secondo il nuovo governo italiano questi accordi non risponderebbero agli standard OCSE.

Si ricorderà che in tempi recenti la CF Widmer Schlumpf aveva invitato il Ticino a sbloccare i ristorni delle imposte alla fonte dei frontalieri in quanto la conclusione di un accordo sulla doppia imposizione con l’Italia sarebbe stato vicino. Quanto “vicino” fosse – e sia – un accordo, lo dimostrano ora queste dichiarazioni del governo italiano.
Non è dato di sapere a che punto fossero eventuali trattative svizzere con Roma. Tuttavia, l’ennesimo cambiamento di rotta da parte italiana pare cogliere la Confederazione impreparata; cosa che del resto sembra essere la regola nelle trattative con la vicina Penisola.
Si ha dunque l’impressione che i negoziatori elvetici non siano in grado – forse per una somma di motivi legati alle modalità di lavoro, alle mentalità, alla lingua – di trattare in modo efficace con l’Italia. Lo evidenzia del resto anche la travagliata vicenda del prolungamento a sud di AlpTransit.
Tuttavia gli accordi che vengono (o non vengono) presi con l’Italia dalla Confederazione esplicano pesanti conseguenze sul Ticino. Che si trova, in genere, a pagarne il prezzo da solo.
Si rendono dunque necessarie delle deleghe federali al Ticino per le relazioni con l’Italia.

Chiedo pertanto al lodevole Consiglio federale:
1. Come valuta il CF la risposta del governo Monti, che si dichiara non intenzionato a concludere accordi sulla doppia imposizione con la Svizzera sulla base del modello tedesco ed inglese?
2. Come valuta il CF l’affermazione, contenuta nella citata risposta, secondo cui gli accordi in questione non risponderebbero agli standard OCSE?
3. A che punto erano le trattative con il precedente governo italiano? In che modo e in che misura l’autorità ticinese è stata fin qui coinvolta nelle trattative? In che modo ed in che misura lo sarà in futuro?
4. Il CF riconosce le difficoltà dei negoziatori federali nell’interloquire con Roma?
5. Il CF è consapevole che vittima di queste difficoltà è il Canton Ticino?
6. Non ritiene il CF che, in conseguenza di ciò, il Ticino dovrebbe poter beneficiare di un margine di azione nelle trattative con la Penisola?

Lorenzo Quadri
Consigliere Nazionale Lega dei Ticinesi

Redazione

View Comments

  • Boia chi molla. Ancora una volta il Nano e la sua politica avevano visto giusto, in barba a chi predicava la linea morbida ed era pronto a calare le braghe ....sulla parola.

    • "Boia chi molla. Ancora una volta il Nano e la sua politica avevano visto giusto, in barba a chi predicava la linea morbida ed era pronto a calare le braghe ….sulla parola"

      L'ultimo vertice UE ha evidenziato due cose negative:

      1) Cameron vuole continuare a dare carta bianca ai monopolisti della moneta e ai compagni di merenda della City londinese (il 10% del PIL inglese pare sia prodotto dalla City). Quindi: seguire la via inflazionistica americana e la stampa senza limiti di moneta, come richiesto dai bankers anglofoni

      2) Merkel, Sarkosy e (obtorto collo) Monti, almeno a parole sono per un politica monetaria che accompagni bilanci degli degli Stati in ordine, anche se questo dovesse costare lacrime e sangue nel breve periodo

      La seconda via, che personalmente ritengo comunque votata all'insuccesso, perché 'Europa ha a che fare non con dei falsari qualunque ma con dei falsari ARMATI (USA e UK) e un falsario importante loro alleato (la Cina), presuppone una TORCHIATA MICIDIALE SUI MOVIMENTI DI DENARO.

      In questa situazione i ristorni bloccati sono ININFLUENTI. Se la UE procede nel tipo di accordo che si va profilando saltano anche gli accordi con la Francia e la Germania e bisognerà prepararci al peggio.

      C'è solo da augurarsi che questo tipo di nuova UE, ancora peggiore del precedente, si sfaldi prima che possa far male. Se non sarà così saranno cz amari.

  • Il tassator cortese Mario Goldman Sachs Monti, intende snobbare la Svizzera in barba alle ottimistiche (ingenue) previsioni della EWSchlumpf e della Gné-Gné locale, non si dimostra interessato ad avviare trattative per arrivare a concludere un nuovo trattato sulla doppia imposizione fiscale, costringendo il CdStato a ribadire con fermezza il blocco dei ristorni fiscali dei frontalieri.
    Questa posizione per nulla sorprendente vista la dipendenza italiana alle sollecitazioni europee è da considerarsi persino una buona notizia per la nostra piazza finanziaria.

    • Fa piacere che Lorenzino Quadri si preoccupi dei trattati bilaterali, della doppia imposizione e del ristorno all'Italia delle tasse dei frontalieri.
      Nel contempo potrebbe anche spiegare perchè ha votato NO alla tassabilità dei bonus ai manager ? E con lui la Robertina ?
      Vicini alla gente....le palle !!
      E poi ci sono ancora i soliti creduloni. :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

      • Il tuo ragionamento è identico a quello portato avanti dal PSA che se ben ricordo (e ben ricordo) ha fatto scappare eccellenti soggetti fiscali dal Ticino, mai più ritornati. L'alternativa degli sgravi fiscali, per contro ha portato in Ticino il formarsi del famoso tesoretto che ha parato il c... all'aiuto contabile promossa a ministra durante la passata legislatura, con tanto di sceneggiata da parte del più intelligente vicepresidente del mondo.

        • Naturalmente parti in quarta e racconti un sacco di frottole. Il PSA non ha fatto scappare nessuno in quanto non ha mai avuto nè responsabilità governative nè maggioranze parlamentari. Figurati se quattro gatti potevano provocare quanti tu scrivi.
          Per quanto riguarda i bonus ricordo che la questione è nata sugli stimoli dell'iniziativa Minder, industriale indipendente che strizzava l'occhio all'UdC. Quindi NON un bolscevico. Nello specifico non si trattava di tassare i bonus dei manager, che già li pagano, ma evitare che quelli sopra i 3 milioni di franchi potessero essere dedotti dalla aziende come spese generali o salariali che dir si voglia, quindi esentasse.
          Ti ricordo infine che a favore hanno votato ovviamente il PS, i Verdi, la maggior parte dei PPD e qualche deputato sparso. Dall'altra parte i liberali, l'UdC ovviamente, i leghisti nostrani ed altri sparsi.
          Non credo quindi che questa misura peraltro limitata, se rapportata alla cifra di quelle aziende, avrebbe portato ad un fuggi fuggi delle medesime. Ci avrebbero (forse) rimesso qualche franco gli azionisti.
          Vedi, caro bike, non mi aspettavo di trovare consensi su questo portale. Volevo solo sottolineare che chi si professa "vicino alla gente" in effetti non lo è. Come in questa occasione. :roll:

          • E' una tua opinione sindacabilissima che giunge a conclusioni superficiali ed inesatte. Il PSA non era certo partito di governo ma il PS e la corrente radicale lo erano. Poi il fatto di esser vicino alla gente è ben dimostrato dal fatto che Lega e UDC assieme rappresentano il 30% dell'elettorato ticinese e non si può certo dire sono contro la gente. Perlomeno non è onesto affermarlo.

  • Su un altro blog ho letto questo ed altri commenti analoghi:

    "I manager comunque le tasse le pagano, anche sui bonus, e certamente in modo assai più pesante (vige la proporzionalità di aliquote in base al reddito). Non permettere la deduzione come spese per il personale su questi bonus, per società come Nestle' o Novartis é ridicolo (ecco perchè é stato bocciato l'intervento) e controproducente - a queste società infatti basterebbe far uscire questi soldi da qualche booking contabile fuori dalla Svizzera, ottenendo quindi l'effetto sperato. Ricordo inoltre a tutti i benpensanti che dovremmo essere contenti se su suolo Svizzero ci sono persone che guadagnano molto e pagano qui le tasse..... se le regole di imposizione diventassero più pesanti, potrebbero anche decidere di andare altrove, così facendo, non staremmo più a chiederci se é nato prima l'uovo o la gallina ma li avremmo persi entrambi!"

    Forse è meglio chiarire un pochino la votazione a Berna ...

    BUONA SERATA

  • Poverini, questi riccastri.
    Appena sentono odor di trattenute scatta il ricatto.
    "Potremmo anche andarcene!" Dicono.
    Classica battuta, che mi ricorda l'altro intramontabile: "Lei non sa chi sono io! " Una forma di minaccia. Incorreggibili.

  • Il problema non sono i bonus. Il problema è la mancanza dei malus. Tutti manager che riescono a mantenere alta la qualità di management e posti di lavoro sicuri, vai pure coi bonus, commisurati. Quelli che non lo sanno fare e fanno disastri, devono restituire il maltolto in un fondo di sostegno ai penalizzati.

Recent Posts

Rinascimento Padano – Dai Visconti agli Sforza, Donne e Uomini del Ducato

Vi fu un tempo in cui sulle torri d’ ogni potentato dell’Italia Centro-Settentrionale, fieri stendardi…

15 ore ago

L’anno maledetto

L’ultimo anno di vita di Filippo IV di Francia, detto il Bello, nel 1314, fu…

15 ore ago

L’inganno Green e l’espansione della Cina

Negli ultimi anni, si è creduto ingenuamente che la ripresa del settore industriale, compreso quello…

19 ore ago

“Un alito freddo mi accolse”

VISI SUNT OCULIS INSIPIENTIUM MORI, ILLI AUTEM SUNT IN PACE Sulla tomba del col. Piero Balestra…

21 ore ago

Suicidio di fronte al muro dei no – Il pensiero del giorno è assegnato a Canetta

Maurizio Canetta commenta su Facebook la lettera d'addio di un giovane suicida È tardi e…

22 ore ago

Giornata della memoria: l’atto eroico della ballerina ebrea Franziska Mann

Nel 1943, nel Ghetto di Varsavia quasi tremila ebrei furono ingannati dai nazisti, che impiegarono…

1 giorno ago

This website uses cookies.