Il PLRT si avvia a diventare sempre più PRS (Partito Radicale Sopracenerino), saldamente nelle mani dell’anima sinistro-settentrionale : Così, sull’edizione odierna del Corriere del Ticino, Giancarlo Dillena apre il suo commento sulle attuali vicende liberali radicali.
E prosegue: “Lasciando la porta socchiusa a quei liberali che ancora vogliono credere di far parte del “partitone”, a condizione di accettare il ruolo di semplici gregari, nel nome del bene comune, naturalmente identificato con quello dell’ala predominante.”
Dillena si dice per nulla sorpreso da questo scenario, perché : “il disegno radicale è da tempo in atto in modo palese e i rovesci subiti dal PLRT nelle ultime tornate elettorali lo hanno favorito, grazie anche alle incertezze e agli errori dell’altra componente.
In questo senso i radicali potrebbero piantare anche loro, in qualche praticello leventinese, un bel cippo con una versione aggiornata del motto di Marignano: «Ex clade…beneficium» (dalla sconfitta…il vantaggio).”
“Ed è uno scenario che lascia intravvedere facilmente anche il suo successivo sviluppo: l’intesa con i socialisti, nel segno di quella “alleanza di sinistra” sempre evocata con rimpianto dai vecchi radicali.
Una dinamica, questa, a prima vista non necessariamente negativa, anche per chi non si riconosce nell’area che la promuove. Può contribuire infatti a fare chiarezza su una scena politica cantonale caratterizzata spesso da ambigue commistioni e sceneggiate, volte a far apparire il proprio seguito assai più consistente di quel che è in realtà.”
“La corazzata PLRT è destinata inevitabilmente a ridimensionarsi – scrive ancora Dillena – Lo sanno anche i radicali. Ma pensano diventerà un incrociatore, meno potente ma comunque forte e sicuramente più agile. È forse più probabile che, perdendo parecchi pezzi, diventi una fregata. Che farà fatica ad imbarcare nuovi adepti. E cui non basterà issare la bandiera dell’anti-leghismo (insieme a quella del laicismo e della “difesa” della scuola pubblica) per diventare l’ammiraglia della nuova flottiglia di centrosinistra.
… i grandi perdenti … sono indubbiamente i liberali veri. Coloro che si sono battuti perché la L del PLRT non fosse solo un alibi. Ma anche e soprattutto coloro, dentro e fuori l’ex partitone, che ad esso riconoscevano un ruolo centrale e trainante proprio per la sua capacità di trasformare la dialettica interna in nuovi impulsi dinamici per il Paese.”
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Non male, Dillena, non male. Ti si sono aperti gli occhi.
...o gli sono cresciute le palle?
No, non vorrà essere da meno del suo successore.
Strano, ma mi risuonano gli ordini ricevuti a Scuola Reclute (Friborgo, la Poya).
A destr, destr !! :-o
Ma chi è il suo successore?