Tiene banco sulla scena cantonale il tema della rappresentanza regionale in Consiglio federale, dopo che settimana scorsa la candidata ticinese Marina Carobbio era stata estromessa dal ticket socialista per far posto a due esponenti romandi.
La sua entrata nel ticket, era stato detto a mo’ di giustificazione, avrebbe indebolito il partito, con il rischio di perdere il seggio di Micheline Calmy Rey.
Attualmente, in governo i Consiglieri federali svizzero tedeschi sono la netta maggioranza.
Marina Carobbio dovrebbe puntare a uno di questi cinque seggi invece di mirare a un seggio romando : questo era lo spirito che aveva accompagnato la scelta del ticket socialista.
Una scelta che si faceva tra Carobbio e tre candidati della Svizzera francese: il friburghese Alain Berset, il vodese Pierre-Yves Maillard (entrambi scelti per la corsa a Berna) e il vallesano Stephane Rossini.
Una situazione da troppo tempo penalizzante per la Svizzera italiana e che va fermata. I socialisti ticinesi intendono dunque procedere per vincolare il numero dei Consiglieri federali (sette o addirittura nove) alle aree geografiche.
Approvando il relativo testo, ieri a Bellinzona il Comitato cantonale del PS ha confermato l’intenzione di portare questa proposta sino alle Camere federali.
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