Con l’aiuto di una sofisticata sonda endoscopica, domenica 27 novembre è iniziata nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze una nuova tappa nella ricerca della Battaglia di Anghiari, il capolavoro perduto di Leonardo Da Vinci (1452-1519).
Una sonda di pochi millimetri è stata fatta entrare in diverse microfratture nel muro e la videocamera ha raccolto immagini che verranno analizzate con altri dati raccolti. La ricerca è condotta dalla National Geographic Society e dal Center of Interdisciplinary Science for Art, Architecture and Archeology dell’Università della California.
Quando aveva da poco compiuto 51 anni, Leonardo fu incaricato di decorare una delle pareti del nuovo Salone dei Cinquecento con una scena della battaglia di Anghiari, combattuta nel giugno 1440 dall’esercito fiorentino contro i soldati milanesi.
Aveva abbandonato il dipinto senza portarlo a termine perché il procedimento di pittura adottato, l’encausto, si era dimostrato inadatto. Conservò il dipinto originale sul cartone, oltre a numerosi schizzi di studio.
L’encausto è una tecnica dove i pigmenti venivano mescolati con cera punica, tenuti liquidi dentro un braciere, applicati e poi fissati a caldo con arnesi di metallo. Per far essiccare la pittura, Leonardo faceva bruciare grandi quantità di legna in enormi pentoloni, ma la superficie del dipinto era troppo grande e i colori colavano lungo la parete.
Come ebbe a scrivere il vescovo Paolo Giovio, che vide i resti del dipinto “Il rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dell’opera interrotta.”
Verso il 1565 iniziarono i lavori di restauro nel salone e la parete su cui Leonardo aveva dipinto venne rifatta da un altro pittore, Giorgio Vasari. Non è chiaro se Vasari avesse proceduto distruggendo i frammenti lasciati da Leonardo, se li avesse coperti sotto un nuovo intonaco, o se avesse dipinto su una parete disposta davanti all’antico muro.
Un mistero che si spera di risolvere con le ricerche in corso.
Prima dell’esecuzione del suo dipinto, dedicato alla Vittoria di Cosimo I a Marciano in val di Chiana, Vasari aveva specificato che il murale di Leonardo si trovava sul lato destro del salone. La sua grandiosa opera si trova su questo stesso lato e in un punto, abbastanza in alto e dunque difficilmente leggibile, il pittore aveva lasciato un segno che appare strano ed estraneo alla scena della battaglia: una bandiera verde con la scritta bianca CERCA TROVA.
Gli studiosi pensano che Vasari avesse voluto così indicare il luogo dove cercare – e trovare – il murale di Leonardo, sotto il suo dipinto o forse addirittura dietro il muro.
I sondaggi effettuati a partire dal 2002 hanno infatti rilevato l’esistenza di un secondo, antico muro.
Le immagini raccolte dalla micro-videocamera riveleranno nelle prossime settimane se lì Leonardo da Vinci aveva dipinto la sua Battaglia di Anghiari.
Immagine 1: La battaglia di Anghiari di Paul Rubens (1577-1640), conservata al Louvre di Parigi.
Immagine 2: Il dipinto di Giorgio Vasari e la “strana” bandiera cerca trova nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze
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