Riparte, dopo le dimissioni di Walter Gianora, la rincorsa alla Presidenza del PLRT. A Gianora va dato il merito di aver saputo, probabilmente con sua stessa sorpresa, mitigare la prevista debâcle del PLRT. La perdita del seggio al Nazionale non é certamente colpa dell’attuale dirigenza quanto piuttosto della mancata congiunzione fra Lega e UDC di 4 anni or sono. In qual caso le colpe sarebbero cadute su Merlini, allora risparmiato da banali errori di valutazione di Lega e UDC.
Oggi gli auto proclamati generali del partito già sponsorizzano i nomi dei papabili “eroi” pronti ad assumersi l’onere di rilanciare un partito che, malgrado tutto, ha saputo rintuzzare gli attacchi al Consiglio degli Stati consegnando la poltrona a Fabio Abate, che nemmeno la discesa in campo e il sinistro appoggio di Incontro Democratico sono riusciti a fargli perdere. Anche se il calo di voti dal primo al secondo turno qualcosa vorrà pur dire.
GENDOTTI SPONSORIZZATO DA SADIS E CELIO
Il trio di “ferro” delle cantonali 2007 torna a far sentire la propria voce, dimenticandosi di essere in parte artefice di molte problematiche nate all’interno del PLRT. Se da un lato Gendotti pare abbia già dato la sua disponibilià, i media hanno immediatamente dato risalto alle affermazioni di Sadis e Celio a sostegno dell’ex Consigliere di Stato.
Oggi le riflessioni del partito devono necessariamente spingersi oltre. Occorre veramente avere il coraggio di dare una svolta definitiva, portando finalmente ai vertici uno dei tanti giovani che stanno facendo veramente bene, anche con il rischio di bruciarlo.
Per capire che i giovani sono l’unico futuro possibile per il partito basterebbe dare uno sguardo ai voti ottenuti al Consiglio Nazionale – dove un dato dimostra la voglia di cambiamento : gli 11’900 voti della Polli contro i quasi 20mila del giovane Pini.
Li vogliamo ascoltare per una volta questi segnali o no?
BruMa