Negli ultimi anni la forte crescita del consumo privato ha fatto sì che in Ungheria la richiesta di crediti in moneta svizzera diventasse molto elevata. In seguito, con la recessione nell’intera Europa dell’Est e con la crescente forza del franco, il carico dato da interessi e ammortamenti si è fatto pesante e in molti casi addirittura insostenibile.
Prestiti e crediti immobiliari che venivano stipulati in euro o in franchi svizzeri per i loro tassi d’interesse particolarmente vantaggiosi. A non essere però valutato a sufficienza, era il pericolo dell’esposizione alla variazione del tasso di cambio.
Da mesi, a causa dell’apprezzamento della moneta elvetica centinaia di migliaia di ungheresi non riescono più a rimborsare questi prestiti. Molti sono coloro che si vedono minacciati dal sequestro della propria abitazione.
Il non riuscire a pagare i debiti e il perdere la casa spinge molte persone a suicidarsi, scrive il quotidiano ungherese Magyar Nemzet: “Ogni settimana l’attualità riporta la morte di persone che si tolgono la vita prima che avvenga il sequestro della loro abitazione. E’ diventato tragicamente comune che debitori disperati, obbligati a cedere la casa, scelgano di gettarsi dalle finestre o di morire bruciati nella propria abitazione, a cui hanno dato fuoco loro stessi.”
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