Per anni le banche austriache si sono mostrate generose nel concedere crediti attraverso le loro filiali nell’Europa dell’Est e per anni hanno approfittato dello sviluppo di questi paesi.
Dopo che l’agenzia di rating Moody’s ha lanciato l’allarme sulle perdite che potrebbero derivare da questi prestiti, gli istituti stanno sensibilmente riducendo l’erogazione di denaro.
Una questione che viene sollevata dal quotidiano romeno România Liberă: “La decisione delle banche austriache di limitare il volume dei crediti delle loro filiali nell’Europa dell’Est segna la fine di un periodo di crisi e l’inizio di un nuovo periodo di crisi.
Le ripercussioni concrete saranno impietose e gravi: la pressione sulla moneta nazionale, tassi d’interesse più elevati e maggiori difficoltà per lo Stato e le imprese di avere accesso a linee di credito.
Più grave ancora, questa decisione significa che le relazioni fra i paesi industrializzati e la Romania sono ad una svolta … siamo unicamente il mercato di un paese emergente, dove è possibile realizzare un grande profitto prendendo grossi rischi, ma solo quando si può disporre di un obiettivo garantito su un determinato periodo e soprattutto quando si hanno a disposizione concreti mezzi di ripiego.”
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