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Aggregazio​ne Circolo delle isole : disinforma​zione ad Ascona – Giorgio Ghiringhelli

In questi giorni il comitato asconese contro l’aggregazione del Circolo delle isole ha distribuito a tutti i fuochi di Ascona un volantino propagandistico che è un vero e proprio atto di terrorismo psicologico, e con il quale si fa leva sulle paure della gente per indurla a votare no.

Nel volantino si dà infatti per scontato che se il progetto aggregativo fosse accettato verrebbe cancellata l’assicurazione complementare comunale a favore dei beneficiari AVS, verrebbero ridotti i contributi alle società sportive (“quindi viene meno un sostegno importantissimo alla nostra gioventù”), ci sarebbero meno contributi ad attività culturali e a manifestazioni ricreative, e sarebbero ridotti o cancellati i contributi al Collegio Papio ed ai suoi allievi.

E’ giusto che gli asconesi sappiano che queste previsioni spacciate per certe sono in realtà delle pure invenzioni, un vero e proprio processo alle intenzioni. In nessuna parte dello studio di aggregazione, elaborato da una commissione presieduta dal sindaco di Ascona, traspare l’intenzione di effettuare simili “tagli”, e anzi semmai si afferma il contrario.
Ad esempio a pagina 7 si legge che l’obiettivo principale dell’aggregazione è quello di migliorare la qualità di vita della popolazione (e non già di peggiorarla, come vogliono far credere gli oppositori) , ad esempio non solo mantenendo ma anzi valorizzando le “reti sociali” esistenti, e sostenendo le numerose presenze associative locali.
Inoltre lo studio (a pagina 27) prospetta un potenziamento del personale addetto ai servizi sociali (dagli attuali 2,5 dipendenti si passerebbe a otto) e ai servizi culturali (da 3 si passerebbe a 5) compensato da un’analoga diminuzione del personale nel settore amministrativo e dell’Ufficio tecnico. Altro che cancellazione o riduzione di prestazioni e contributi sociali e culturali.

A onor del vero va pur detto che lo studio di aggregazione non è e non può essere un contratto che definisce tutto nei minimi particolari e che ha un valore vincolante. Difatti, e giustamente, ogni decisione sulla gestione del nuovo Comune spetterebbe ai nuovi organi politici (Municipio e Consiglio comunale) nonché al popolo (tramite i diritti popolari).
Ma lo studio, sottoscritto dai sindaci dei quattro Comuni, rappresenta comunque una sorta di “contratto morale” che definisce delle linee guida dalle quali difficilmente ci si potrà scostare, a meno di eventi straordinari.

Ma le “prodezze” del Comitato antiaggregazionista non sono finite qui. In vista della votazione il Municipio ha raccolto le varie prese di posizione favorevoli e contrarie al progetto in un opuscolo che è stato distribuito a tutti i cittadini.
Ebbene, anche in questo caso il Comitato del no non ha certo brillato per la correttezza dell’informazione. Mi riferisco in particolare al passaggio in cui si elencano vari investimenti previsti dallo studio a Losone, Brissago e Ronco s/Ascona e si conclude con la perentoria affermazione “per Ascona non rimarrebbe…nulla!”.
Consiglio al Comitato, ma anche ai cittadini, di leggersi bene le pagine 45,46, 60 e 61 . In esse si dice ad esempio che fra i grandi progetti di interesse comunale vi è la realizzazione del nuovo porto comunale di Ascona, nonché (lasciando aperta l’ubicazione) la realizzazione di infrastrutture di supporto e sostegno ai giovani, alle famiglie ed agli anziani.
La Commissione che ha elaborato lo studio specifica di non essere stata in grado di presentare un catalogo completo e qualificato dei progetti, ma aggiunge di aver individuato cinque aree nelle quali saranno necessari interventi infrastrutturali significativi, e fra queste vi sono due progetti che riguardano Ascona ( la pista della Siberia e la creazione di spazi per concerti e offerte alberghiere nell’area dell’ex-aerodromo); gli altri riguardano Losone (destinazione dell’area dell’ex-caserma), Brissago (valorizzazione del palazzo Branca) e Ronco s/Ascona (valorizzazione quale area di svago dell’Alpe Casone).
Quindi è una grossolana bugia voler far credere che il Comune di Ascona sarebbe dimenticato, quando è vero proprio il contrario.
I membri del Comitato asconese temono inoltre che i losonesi, i quali secondo loro avranno la maggioranza sia in Municipio e sia in Consiglio comunale, potranno spadroneggiare nel nuovo Comune.
La realtà è che Losone conta 6’300 abitanti e gli altri tre Comuni messi assieme ne contano quasi 8’000, per cui a livello popolare e in Consiglio comunale nessun Comune avrà la maggioranza assoluta e verosimilmente neppure in Municipio.
Ma anche se fosse, gli eletti dovranno comunque fare l’interesse di tutto il Comune e non solo del loro “quartiere”. E’ inoltre del tutto fuori luogo l’affermazione del Comitato asconese secondo cui l’aggregazione equivarrebbe a un’espropriazione dei beni asconesi : in realtà, grazie all’unione, tutti gli attuali Comuni si arricchirebbero, aggiungendo alle proprie ricchezze quelle degli altri (gettito fiscale, capitale proprio, terreni, infrastrutture ecc.).

Se si lascerà perdere questa occasione per fare la Grande Ascona e divenire il polo forte della regione, la prossima volta la scelta potrebbe essere quella di far parte della Grande Locarno, o volontariamente… oppure per forza.

Giorgio Ghiringhelli, promotore della petizione per l’aggregazione

Redazione

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  • É quello che esattamente temo anch'io : "Se si lascia perdere questa aggregazione, rischiamo che la prossima volta ci obbligheranno all'aggregazione con la Grande Locarno".

    Io trovo che davvero sia una buona opportunità per realizzare finalmente il progetto di una Grande Sala culturale e congressuale per Ascona e per tutta la regione del Locarnese. Il turismo ha bisogno di nuove infrastrutture. E alla svelta!

    Christian Witzig,
    Albergatore, Ascona

  • É quello che esattamente temo anch'io : "Se si lascia perdere questa aggregazione, rischiamo che la prossima volta ci obbligheranno all'aggregazione con la Grande Locarno".

    Io trovo che davvero sia una buona opportunità per realizzare finalmente il progetto di una Grande Sala culturale e congressuale per Ascona e per tutta la regione del Locarnese. Il turismo ha bisogno di nuove infrastrutture. E alla svelta!

    Christian Witzig,
    Albergatore, Ascona

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