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La trappola afghano-pakistana – Carlo Curti

L’agenzia spagnola EFE indaga su quello che pensano gli abitanti del Pakistan: il 66% dei pakistani non crede che le forze speciali degli Stati Uniti abbiano ammazzato il leader di al Qaeda, Osama Bin Laden, ma un’altra persona.

Il sondaggio è confermato anche dagli istituti di demoscopia britannici YouGov e Polis, dell’Università di Cambridge. L’inchiesta è stata svolta tramite Internet fra persone con una cultura superiore alla media in tre grandi città del paese, Karachi, Islamabad e Lahore, con esclusione di gruppi demografici rurali. Questo rende i risultati ancora più sorprendenti secondo gli addetti ai lavori.

Il 75% dei pakistani dice di disapprovare la violazione della sovranità del Pakistan da parte degli Stati Uniti nell’operazione per catturare e uccidere Osama Bin Laden.
Meno di tre quarti degli interrogati non crede che fosse stato Bin Laden ad autorizzare gli attacchi del 9/11 contro gli Stati Uniti che poi giustificarono l’invasione nordamericana dell’Afghanistan e la lotta contro il terrorismo islamista.

Il 74% pensa che il Governo di Washington non rispetti l’Islam e si consideri in guerra con il mondo islamico, mentre il 70% disapprova la politica pakistana di accettare aiuti economici dagli USA.
L’86% si oppone inoltre a che il Governo di Islamabad permetta in futuro che siano autorizzati attacchi con aerei non pilotati (droni) contro gruppi di militanti talebani.
Infine il 61% degli interrogati dice di simpatizzare con il mullah Omar o di credere che questi rappresenti un punto di vista rispettabile, mentre il 21% si dichiara radicalmente contrario.

Tutte cose, penso, ampiamente risapute da parte degli strateghi del Pentagono. Allora perché continuare a perdere uomini in una missione destinata a lasciare (nel migliore dei casi) un territorio più disastrato
che nel 2001?
L’Iraq non ha proprio insegnato nulla?

Carlo Curti, Lugano

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Redazione

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