Rappresentata nei media occidentali come donna moderna e glamour, Asma al Assad, moglie del presidente siriano Bachar al Assad è criticata da più parti per una totale indifferenza di fronte alla tragedia che da mesi si sta consumando nel suo paese.
A fine settembre – scrive il quotidiano britannico The Independent – aveva invitato a Damasco un gruppo di persone attive in diverse organizzazioni umanitarie per discutere della loro sicurezza nel paese, da mesi sconvolto da una continua lotta (impari) tra la popolazione e le truppe del regime di suo marito.
Funzionari umanitari che erano stati testimoni diretti delle violenze sulla popolazione. Eppure, stando a un partecipante all’incontro, mentre ascoltava il resoconto della sorte riservata ai manifestanti fatti prigionieri, la first Lady è rimasta completamente indifferente.
“Ci ha fatto delle domande sui rischi del nostro lavoro – ha detto l’uomo, che per timore di rappresaglie ha chiesto l’anonimato – ma quando le abbiamo raccontato gli abusi commessi dalle forze del regime, dalla polizia segreta che è agli ordini di suo marito il suo viso è rimasto inespressivo. Eppure lei sa tutto quel che accade in Siria, non ignora gli atti atroci commessi sui manifestanti, le esecuzioni sommarie, le torture.”
A prendere le difese della moglie del presidente siriano interviene Chris Doyle, direttore del Consiglio per l’intesa arabo-britannica: “Anche se Asma al Assad è al corrente di quanto accade – ha spiegato – anche se sa che in 7 mesi di proteste e violenza gli uomini del regime hanno ucciso 300mila civili, cosa può fare?
Qualunque sia la sua opinione lei è paralizzata, non può agire, né parlare. Non ha il diritto di esprimere il benché minimo parere in disaccordo con quanto sta accadendo in Siria. E’ assurdo sperare nel suo intervento per portare suo marito alla ragione.”
Diplomata in informatica al King’s College di Londra, Asma al Assad ha vissuto in Gran Bretagna sino al 2000, quando aveva sposato Bachar e si era trasferita in Siria.
Nel passato ha sostenuto diversi programmi di sviluppo e contribuito a molti cambiamenti, aiutando le ONG in Siria, attirando l’attenzione sui bambini affetti da handicap e gettando le basi per progetti di risanamento di molti musei in tutto il paese.
Per molti è la faccia moderna di un vecchio Stato ancorato a un regime dittatoriale; per altri è una sorta di Maria Antonietta, figura tragica della Rivoluzione francese, sfortunata moglie dell’ultimo re di Francia Luigi XVI, infelice regina morta sulla ghigliottina il 16 ottobre 1793.
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