Fine settimana elettorale nella Tunisia del dopo Ben Ali. Le prime elezioni legislative libere da decenni, un appuntamento con la Storia.

Il partito islamista moderato Ennahda (la Rinascita, in italiano), accreditato del 25%-30% dei suffragi sta creando la sorpresa. Sorpresa relativa, secondo molti osservatori, in quanto il suo successo poteva essere previsto.
Ennahda cerca di rassicurare l’elettorato e gli osservatori internazionali : in caso di vittoria non imporrà al paese la Sharia, la legge islamica. Questo malgrado sia costituito da membri moderati e da una base più radicale.
Rientrato in patria alla fine di gennaio dopo un lungo esilio, il suo presidente, il 70enne Rached Ghannouchi (Ben Ali aveva messo gli islamisti al bando) ha affermato che lo statuto delle donne sarà rispettato, che la Costituzione non si baserà sui precetti islamici, che la Tunisia rimarrà un paese aperto e tollerante. Una democrazia responsabile, ha assicurato Ghannouchi (nella foto).

“Starà a noi mostrare che non abbiamo una doppia personalità – ha dichiarato l’avvocato Samir Dilou, co-responsabile di Ennahda – sappiamo che le parole non bastano e che dovremo mostrare concretamente che il nostro progetto della nuova società tunisina non deve intimorire.”

Dalla caduta di Ben Ali, a gennaio, Ennahda si è messo in marcia distinguendosi per la sua capacità organizzativa. Ha aperto un quartier generale in un edificio di cinque piani ultramoderno nel centro di Tunisi e altre sedi minori nelle zone periferiche dove anche la polizia ha paura di andare. Anche le sue associazioni di beneficienza sono uscite allo scoperto. Da dove prendono i soldi per aiutare i più poveri? Ufficialmente dalla Zakat, l’imposta volontaria che viene versata dai contribuenti. Sicuramente da donazioni di una parte dei 100mila aderenti al partito. Soldi che arrivano dal Qatar, sostengono i suoi detrattori.
I simpatizzanti di questo partito appartengono soprattutto alla classe media. Ennahda rappresenta coloro che per anni non sono riusciti ad emergere perchè oppressi da un regime asfissiante, oppressi perchè attaccati a valori religiosi e tradizionali.
Sono tanti e tutti vogliono il riscatto. Domenica Ennahda ha concrete possibilità di creare la sorpresa. Positiva o negativa, a seconda delle posizioni di ognuno.

(Ticinolive/Le Figaro.fr)