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Preventivo 2012 e contributo dei Comuni: spaccatura inevitabile tra Cantone e Comuni?

Il Consiglio di Stato ha annunciato alle città, tra le quali Lugano, all’ACUTI e alla CORETI la richiesta ai comuni di un contributo di 38-42 milioni per diminuire il pesante disavanzo del Preventivo 2012 che il Governo intende contenere a 180 milioni.
Diversi Comuni hanno già pubblicamente e decisamente respinto la misura, sia per motivi di forma che di sostanza.

I motivi del dissenso possono essere così riassunti :
1. per l’essenziale le cause del peggioramento dei conti erano note o prevedibili da tempo; anche prima di questa primavera;
2. le richieste del Cantone giungono a preventivi comunali già licenziati o in via di licenziamento; diversi comuni prevedono la riduzione della pressione fiscale;
3. la piattaforma Cantone-Comuni non è stata attivata;
4. le indicazioni sulla situazione dei conti è sommaria: sono state comunicate poche cifre (il disavanzo previsto di 180 mio e alcune grosse cifre che giungono dalla Confederazione);
5. la richiesta di contributo ai Comuni non è accompagnata neppure da alcune anticipazioni sulle Linee Direttive e sul Piano Finanziario di legislatura 2011-2015; non si conosce quindi il quadro complessivo dell’evoluzione finanziaria per il quadriennio e non si conoscono le strategie del Governo per farvi fronte;
6. non è dato di capire: l’evoluzione finanziaria nei prossimi anni, l’entità della manovra, gli importi e la suddivisione delle singole voci di contenimento, se ci sono da attendere future misure che potrebbero ridurre le risorse dei Comuni, quali per esempio gli sgravi fiscali ipotizzati nella nota iniziativa pendente;
7. vi è la netta sensazione di un forte disagio governativo di fronte ad una situazione finanziaria ben diversa dalle elevate aspettative createsi nel Paese a seguito del rinnovo dei poteri cantonali lo scorso aprile.

I Municipi sono preoccupati perché altri temi potrebbero avere un impatto sulle finanze comunali nel prossimo futuro, anche se non tutte dipendenti solo dalle decisioni del Consiglio di Stato.
Tra questi citiamo (e l’elenco è sicuramente incompleto): l’iniziativa sugli sgravi fiscali, il risanamento della Cassa Pensioni dello Stato e dei Comuni (almeno per la parte relativa all’aumento del contributo del datore di lavoro), il ventilato «pacchetto scuole» (e l’iniziativa popolare), la nuova organizzazione delle autorità tutorie, dei Pompieri e delle Polizie comunali o, ancora, l’evoluzione dei costi nel settore delle Case per anziani e dei Servizi di assistenza e cura a domicilio (con le nuove pianificazioni e le spese per le cure acute transitorie).
Vi sono poi le incognite legate alla revisione della Legge sulla perequazione intercomunale (e più in generale dei meccanismi di compensazione diretta e indiretta) e alla possibilità o meno di incassare anche dopo il 2013 i contributi per le cosiddette «ex-privative».

La proposta governativa ha sollevato una vera e propria levata di scudi dei Comuni. Alcuni Municipi, nel caso le proposte formulate dal Governo per il Preventivo 2012 dovessero essere accettate dal Gran Consiglio e nel caso in cui non dovessero giungere dal Cantone segnali politici chiari sugli indirizzi della legislatura, si riservano già sin d’ora di partecipare al lancio di un referendum dei comuni. Il Presidente a vita della Lega Giuliano Bignasca, partito di maggioranza relativa in Governo, ha già espresso chiaramente, in netta rottura con il Governo, la sua contrarietà a questo ribaltamento di oneri sui comuni, proponendo addirittura che il Cantone per risolvere i suoi deficit venda loro la metà di AET! E sconfessando una volta ancora clamorosamente (ma senza clamore) i suoi due Consiglieri di Stato.
Il PLR si è detto contrario al riversamento sui Comuni prima che sia fatta chiarezza sugli indirizzi di legislatura e sulle intenzioni del Governo in merito a costose iniziative popolari e parlamentari (sgravi fiscali, 13.m AVS, pacchetto scuole, ecc.).

Onde evitare ad inizio della legislatura una rottura dei rapporti tra il Cantone e i Comuni è necessario che il Governo faccia immediatamente chiarezza sulla reale situazione finanziaria del Cantone. Il Governo dovrebbe comunicare la valutazione del gettito fiscale ed eventuali ipotesi di sopravvenienze (definiti all’italiana e impropriamente quali “tesoretto”).
In fine il Consiglio di Stato dovrebbe indicare almeno sommariamente le sue principali strategie per la legislatura 2011 – 2015 senza attendere la presentazione del Preventivo, delle Linee direttive e del Piano finanziario. Per esempio preannunciando la sua posizione su alcuni importanti iniziative popolari o parlamentari che implicano rilevantissime perdite di entrare (iniziativa sugli sgravi fiscali) o cospicui aumenti di costi (pacchetto scuole, 13.ma AVS). Senza una tempestiva presa di posizione del Governo vi è il concreto pericolo che i rapporti con i Comuni si deteriorino e che il Preventivo 2012 possa riscontrare difficoltà a trovare una maggioranza in Parlamento.

Richiamato l’art. 140 della Legge sul GC e sui rapporti con il Consiglio di Stato, chiediamo al Consiglio di Stato:
1. Per quale motivo il Governo non ha attivato la Piattaforma Cantone-Comuni per discutere le misure a carico degli enti locali?
2. Qual’è la previsione del Governo sulla situazione finanziaria del Cantone per la Legislatura 2011-2015?
3. Fatta eccezione delle misure a carico dei Comuni, qual’è l’entità delle riduzioni di spesa o delle maggiori entrate proposte dal Governo?
4. Le importanti differenze tra le cifre di preventivo e i risultati di consuntivo (riscontrati in numerosi enti pubblici svizzeri), dovuti in particolare alla difficoltà di valutare il gettito fiscale, lascerebbero intendere margini di manovra finanziari più ampi di quelli annunciati dal Governo. A quanto ammonta la valutazione del gettito per il 2012? La valutazione del gettito per il 2012 è stata fatta prudenzialmente ? In altre parole esiste o no un “tesoretto”?
5. La richiesta di contributo ai Comuni non giustificavano alcune anticipazioni sulle Linee Direttive e sul Piano Finanziario di legislatura 2011-2015? Non considera il Governo che per pronunciarsi sulle richieste di partecipazione i Comuni debbano conoscere almeno il quadro complessivo dell’evoluzione finanziaria per il quadriennio e le strategie del Governo per farvi fronte?
6. Il Governo non ritiene opportuno di preannunciare la sua posizione su alcuni importanti iniziative popolari o parlamentari che implicano rilevantissime diminuzioni di entrare (oltre 100 milioni per l’iniziativa sugli sgravi fiscali) o cospicui aumenti di costi (pacchetto scuole, 13.ma AVS)? In caso affermativo quali sono le posizioni governative?
7. Senza queste informazioni come può pretendere il Governo di ottenere il consenso dei Comuni?

Jean-François Dominé
Giorgio Galusero
Stefano Steiger

Redazione

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