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Attentato all'ambasciatore saudita. Venti di guerra tra Iran e Stati Uniti

Stati Uniti e Iran ai ferri corti per l’attentato sventato dai servizi segreti americani contro l’ambasciatore dell’Arabia Saudita a Washington. La Casa Bianca accusa il governo iraniano di essere il mandante del piano per uccidere il diplomatico e minaccia gravi conseguenze per il regime di Teheran. Il presidente iraniano Ahmadinejad respinge con sdegno le accuse.

“Siamo di fronte a una grave violazione delle leggi internazionali e nazionali – ha detto con tono perentorio il presidente statunitense Barack Obama.
La Segretaria di Stato Hillary Clinton parla di escalation pericolosa sul fronte dei rapporti tra i governi dei due paesi e il terrorismo. Il vicepresidente Joe Biden ha lasciato intravedere la possibilità di nuove sanzioni verso l’Iran. Il presidente della Commissione parlamentare per la sicurezza interna, Peter King, non esclude una risposta militare.

Negli Stati Uniti osservatori ed esperti si chiedono se il complotto iraniano sia da considerare o meno un vero e proprio atto di guerra. Mentre l’amministrazione statunitense studia i prossimi passi da compiere, dall’Europa arriva l’appoggio dell’Alto Rappresentante per la politica estera dell’Unione europea Catherine Ashton, secondo cui il comportamento di Teheran avrà serie implicazioni internazionali.
Nel mirino c’è soprattutto il corpo delle Guardie della rivoluzione islamica iraniana, a cui è legato uno degli uomini legati al complotto. Corpo che fa capo direttamente al leader supremo iraniano, l’ayatollah Ali Khamenei, che – secondo alcuni funzionari statunitensi vicini alle indagini – poteva essere al corrente del piano. Invece sarebbe stato tenuto all’oscuro il presidente Ahmadinejad, anche se non è chiaro per quali motivi.

L’Iran nega tutto, parlando di uno show ridicolo messo in piedi dagli americani per sviare l’attenzione dalle difficoltà legate alla crisi economica. In una lettera inviata al segretario generale delle Nazioni Unite e al Consiglio di sicurezza, l’ambasciatore iraniano all’Onu ha espresso sdegno per le accuse di complotto terroristico.

Redazione

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