Mentre il titolo della banca franco-belga Dexia prosegue la sua caduta libera (mercoledì ha perso il 22%), sabato verrà discusso il probabile smantellamento del gruppo. I governi di Francia e Belgio hanno annunciato di essere pronti a intervenire.
Da tempo la banca versava in una situazione critica, tanto che l’agenzia di rating Moody’s ne prevedeva a breve il downgrade. Una situazione che però non era stata rilevata dai stress test condotti dall’European Banking Authority la scorsa estate.
Ad essere state messe sotto esame erano 90 banche in 21 paesi. Di queste banche solo 8 non avevano superato i test: 5 banche spagnole, 2 greche e 1 austriaca. Altri 16 istituti erano stati messi in una grey list, una zona grigia che fissava il Core Tier-1 Ratio fra il 5 e il 6%.
La Dexia figurava tra le banche che non necessitavano di un apporto di capitale addizionale.
Il suo Core Tier-1 ratio si attestava al di sopra dei requisiti minimi imposti dai regolatori, ma l’esposizione sui titoli greci potrebbe portare a perdite attorno ai 3,4 miliardi di euro.
La scorsa estate già di parlava con insistenza di un possibile fallimento della Grecia e della situazione critica di altri paesi della Zona euro. Eppure gli stress test non hanno considerato l’effetto dell’eventuale default di un paese europeo.
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