La versione italiana dell’enciclopedia online Wikipedia si autosospende per protestare contro le nuove regole sull’obbligo di rettifica dei contenuti online. Un fatto senza precedenti, che su Internet ha scatenato centinaia di migliaia di proteste.

Chi cerca descrizioni e definizioni sulla versione italiana di Wikipedia capita su una pagina redatta dai responsabili dell’enciclopedia dove si legge: “La pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c’è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero … Wikipedia è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero … Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto … rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni.”

Il decreto, che dovrebbe essere discusso dal Parlamento italiano in settimana stabilisce che “per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate entro quarantotto ore dalla richiesta”.
La proposta di legge attuale obbligherebbe i siti web a pubblicare una rettifica di qualsiasi contenuto che il richiedente ritenga dannoso per la propria immagine, pena, in caso contrario, una multa fino a 12mila euro.

La norma ha suscitato il sospetto di essere stata studiata per limitare i danni al presidente del consiglio Silvio Berlusconi, travolto da intercettazioni, notizie di indagini e relativi commenti, che si moltiplicano senza possibilità di controllo sulla Rete.
Ma, secondo i critici, le ragioni per diffidare della legge superano la contesa politica del momento. La richiesta di correzione, infatti, attualmente non è soggetta a revisione. Come spiega la pagina di Wikipedia, “L’opinione del presunto infortunato è tutto ciò che è richiesto, al fine di imporre tale correzione a qualsiasi sito web.”
In pratica, “chiunque si ritenga offeso da qualsiasi contenuto pubblicato su un blog, un giornale on-line e, molto probabilmente, anche su Wikipedia, può richiedere direttamente di pubblicare una versione corretta che contraddica il contenuto presumibilmente dannoso, indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive, e dalle sue fonti “, si legge nella pagina di spiegazione di Wikipedia.

L’enciclopedia online, in effetti, non nega la necessità di mettere mano ad alcune voci del proprio database, in particolar modo quelle dedicate a personalità politiche: “In questi anni – si legge – gli utenti di Wikipedia sono sempre stati disponibili a discutere e nel caso a correggere, ove verificato in base a fonti terze, ogni contenuto ritenuto lesivo del buon nome di chicchessia; tutto ciò senza che venissero mai meno le prerogative di neutralità e indipendenza del Progetto. Nei rarissimi casi in cui non è stato possibile trovare una soluzione, l’intera pagina è stata rimossa”.