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Dopo che l’agenzia di ratig Moody’s ne ha annunciato il possibile downgrade, martedì la quota in Borsa della banca franco-belga Dexia è crollata del 40%. In serata i governi di Belgio e Francia (che dell’istituto sono i principali azionisti) hanno assicurato che sosterranno Dexia come avevano fatto già durante la crisi economica nel 2008 (a quel tempo la banca aveva sfiorato il fallimento).

Per nulla rassicurati da queste dichiarazioni, nella giornata di ieri i clienti hanno complessivamente ritirato 300 milioni di euro dalle 850 filiali dell’istituto presenti in Belgio. Una fuga di capitale che ha indotto la banca a rilasciare un comunicato per assicurare che i risparmi sono al sicuro e non c’è ragione alcuna per effettuare prelevamenti dai depositi.

Se Dexia dovesse fallire a causa della sua esposizione nel debito greco e per altre operazioni rischiose, questo potrebbe essere l’inizio di una nuova crisi bancaria, si legge nel settimanale economico Finanz und Wirtschaft: “I problemi delle banche possono ripercuotersi facilmente sugli altri mercati di finanziamento e anche sull’economia reale. Se di conseguenza le imprese avessero maggiori difficoltà nel trovare un finanziamento, c’è anche il rischio di strangolamento dell’economia reale.
Se le cose andranno tanto oltre, i paesi coinvolti saranno soprattutto quelli le cui banche si trovano in difficoltà sui mercati, come ad esempio la Spagna. Qui la situazione è oltretutto aggravata dall’elevato tasso dei crediti urgenti e dalle difficoltà sollevate dalle banche nel concedere prestiti. E’ necessaria una grande prudenza, in tutti gli stabilimenti finanziari europei.”

Il governo belga ha la sua parte di responsabilità nel caso della banca Dexia e ora la deve salvare per evitare un effetto domino, scrive il giornale economico belga De Tijd: “Quando nel 2008 aveva portato il suo aiuto diretto, lo Stato avrebbe dovuto essere più severo e imporre a Dexia un risanamanto drastico.
Invece i politici hanno ignorato i problemi troppo a lungo.
Da mesi gli analisti mettevano in guardia contro un possibile crollo di Dexia … Purtroppo, tutte queste critiche oggi non aiutano. Il governo deve provvedere subito affinchè il ramo belga di Dexia possa continuare le proprie operazioni in maniera separata. Con l’improbabile conseguenza che potremmo nuovamente diventare tutti proprietari di una nuova banca pubblica… Non vi è alcuna altra alternativa. A meno che non lasceremo fallire questo grande istituto finanziario. In questo caso cadranno anche gli altri pezzi del domino, gli uni dopo gli altri, con conseguenze disastrose per le altre banche, per le imprese, per i comuni e per i consumatori.”