Uno studio guidato dall’ente spaziale americano – al quale hanno partecipato diversi centri di ricerca di Stati Uniti, Germania, Olanda, Canada, Russia, Finlandia, Danimarca, Giappone e Spagna – ha documentato un assottigliamento mai rilevato prima dello strato d’ozono sul Polo Nord.
Il fenomeno è stato attribuito a temperature molto basse nella stratosfera per un periodo insolitamente lungo durante l’inverno e la primavera scorsi.
Lo studio, pubblicato oggi sulla rivista Nature, rileva che la quantità di ozono distrutto nell’Artico è paragonabile alle quantità registrate in passato al Polo Sud, dove il buco si è formato a partire dalla metà degli anni Ottanta.
Lo strato di ozono in stratosfera, che si posiziona tra i 15 e i 35 chilometri di altezza dalla superficie terrestre, è la naturale protezione per ogni forma di vita sulla terra dai raggi ultravioletti più nocivi.
(Fonte: Il Sole 24 Ore)
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