Urs Rohner, presidente del Consiglio di amministrazione di Credit Suisse non condividere l’idea di separare le attività di investment banking da quelle retail.
“Si tratta di una falsa soluzione- ha spiegato Rohner in un’intervista sul giornale economico Bilanz – Il Consiglio di amministrazione di Credit Suisse condivide la mia opinione.
… Inoltre non si gestiscono ingenti fortune globali senza l’aiuto di una banca d’investimenti. Ad esempio, i nostri clienti imprenditori nei mercati emergenti pretendono soluzioni sul mercato dei capitali. L’Investmente Bank non si limita a transazioni per proprio conto, anche se l’opinione pubblica spesso se ne dimentica.”
La questione della separazione fra banca d’affari e retail è di attualità dopo la truffa da 2.3 miliardi di dollari perpetrata da un trader attivo nell’Investment Banking di UBS Londra. Un danno ingentissimo causato sicuramente dallo spericolato trader ma certamente agevolato dalla carenza del sistema di controllo interno all’istituto.
Diversi sono stati i rappresentanti del mondo politico svizzero che hanno chiesto a UBS e a Credit Suisse di isolare il business legato all’Investment.
Di ieri la notizia che il 31enne trader di UBS Kweku Adoboli resterà in detenzione preventiva sino al 20 ottobre, data della prossima udienza. Era stato arrestato il 15 settembre, dopo che lui stesso “costernato per l’ampiezza del suo catastrofico errore di valutazione” si era auto-denunciato ai superiori.
Adoboli avrebbe commesso la prima frode nell’ottobre del 2008, portando avanti la sua attività fraudolenta sino al giorno prima dell’arresto.
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