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Secondo e terzo pilastro al sicuro sul tetto di casa – Pierluigi Zanchi

In futuro la situazione non migliorerà; e sono moltissimi i miliardi persi dei nostri contributi del secondo e terzo pilastro (ma anche di altre assicurazioni sociali).
Contributi pagati da lavoratori e datori di lavoro con sacrifici non indifferenti, al fine di assicurarci una vecchiaia dignitosa.
Patrimoni persi in questi ultimi anni di scriteriati giochi di borsa o bruciati in speculazioni finanziarie. Ma pure la bolletta elettrica in tre anni è aumentata del 20%!
Con buona pace delle promesse di diminuzione dei costi dell’elettricità! Come per i premi delle casse malati!

Allora ho deciso, per non perdere almeno il capitale del il mio secondo pilastro, di “metterlo sul tetto” della mia ditta sottoforma di pannello solare.
Ho preso contatto con un paio di ditte ticinesi per il preventivo e la realizzazione dell’opera; poi ho inoltrato la laboriosa e complicata domanda di costruzione: un protocollo che lo Stato dovrebbe snellire. Infine mi sono iscritto a Swissgrid per assicurarmi una provvigione molto interessante sulla futura vendita di energia; circa 47 centesimi al chilowattora. Bisogna sbrigarsi, più si aspetta meno ci si guadagna.

Se tutto va bene entro fine anno l’impianto solare inizierà a produrre. Con questa scelta ottengo diversi obiettivi:
1. non perdo il capitale investito, anzi lo recupero; inoltre so dove sta, dal momento che l’ho sott’occhio tutti i giorni;
2. l’interesse sul capitale investito va dal 4 al 7%; è un ottimo e sicuro guadagno rispetto a quello che ci viene (teoricamente) proposto ma che molto probabilmente non riceveremo mai quando saremo in pensione;
3. la mia ditta sarà autosufficiente al 150% del proprio fabbisogno di energia elettrica (dunque produco di più di quello che consumo, per cui vendo l’eccedenza e ci guadagno;
4. risparmio sulla bolletta elettrica (e non è poco!);
5. non produco scorie radioattive che saranno un problema per i prossimi 20 mila anni, né inquino l’aria con i fumi di centrali a carbone;
6. ho dato lavoro a ditte e lavoratori ticinesi; dunque i soldi sono rimasti in Ticino e non sono stati esportati all’estero da banche o istituti assicurativi col rischio di perderli in borsa o in speculazioni finanziarie come fatto finora;
7. fra qualche anno, quando dovrò sostituire uno dei due auto-furgoncini che uso per le forniture dei nostri prodotti, ne comprerò uno elettrico; già attualmente esistono veicoli che permettono una comoda autonomia di 170 km e una portata di 650 kg; per la nostra ditta è più che sufficiente; risparmierei carburante e ridurrei della metà le immissioni di gas a effetto serra; ma soprattutto, più nessuna polvere fine che esce dal tubo di scappamento e che va ad appestare i polmoni nostri e dei nostri bambini.
Dunque un risparmio ulteriore, e non indifferente, anche sul carburante e la salute. Inoltre, per i veicoli elettrici, non si paga la tassa di circolazione.

Tutto sommato traggo tanti vantaggi; ma il bello è che di questi vantaggi beneficiano anche altri. Inoltre penso alla soddisfazione di non dover dipendere dall’estero per il mio fabbisogno di energia elettrica e in parte pure di carburante; insomma possiamo smettere di farci ricattare “energeticamente” dall’estero, come succede ora.
Anche poche migliaia di franchi lasciati in banca inutilmente al 0,25% di interesse (praticamente niente) se messi assieme fra parenti o amici, possono aiutarvi a produrre la vostra energia ed assicurarvi indipendenza dall’estero.
Pensate che cosa si potrebbe fare con i soldi di tutte le casse pensioni statali, comunali e private in Svizzera! Sarebbero 150 mila posti di lavoro in più (in Ticino circa 6500, soprattutto per i giovani). E pensate invece a quanti milioni il Cantone e i Comuni devono e dovranno pagare con i soldi delle nostre imposte per colmare i buchi delle casse pensioni di docenti, funzionari o impiegati comunali! E chi colmerà invece quelli dei lavoratori indipendenti e delle ditte?
In fin dei conti, con una punta d’orgoglio, mettere il mio secondo pilastro sul tetto mi fa sentire anche più patriota.

Pierluigi Zanchi
Candidato al Consiglio nazionale per I Verdi
Locarno Cugnasco-Gerra

Redazione

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