9/11 2001. George Bush spiega la sua strana reazione alla notizia dell’attentato

Tutti ricordiamo la strana espressione dell’allora presidente George Bush quando la mattina dell’11 settembre 2001 un suo consigliere gli aveva sussurrato in un orecchio che un secondo aereo si era appena schiantato sulla seconda torre del World Trade Center.
Bush era in visita in una scuola elementare in Florida ed era rimasto seduto immobile, lo sguardo incerto, facendo visibilmente finta di ascoltare la maestra che interrogava i bambini.

Opinione comune è che quando un pericolo si abbatte sul paese, e due aerei andati a sbattere contro le torri del WTC erano un pericolo non indifferente, la prima cosa da fare è portare subito il presidente in un luogo sicuro.
Per i complottisti, coloro che credono che gli attentati dell’11 settembre fossero stati orditi dal governo di Washington, dietro quell’espressione stranita Bush stava pensando “Accipicchia, lo hanno fatto davvero…”.

“Ho reagito in quel modo, anzi non ho per nulla reagito, per infondere calma a chi mi stava attorno, compresi i miei consiglieri e le mie guardie del corpo – spiega oggi George Bush in un’intervista rilasciata al National Geographic Channel – La mia prima reazione è stata di collera. Chi aveva potuto farci una cosa simile? Poi, mi sono concentrato sui bambini, sul contrasto fra l’attacco alle torri e la loro innocenza. Guardavo i giornalisti che ricevevano le notizie dell’attacco e poi volgevano gli sguardi verso di me e mi pareva di assistre ad un film muto. Sono rimasto seduto immobile per un buon momento perchè non volevo assolutamente spaventare i bambini. Ho voluto infondere calma, così come un buon leader deve saper fare.”