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Di recente si è appreso del progetto federale, nel caso – assai probabile – di inadempienza italiana sul proseguimento a sud di AlpTransit, di creare un terminal per le merci a Chiasso (piano B).
La proposta è stata giudicata negativamente dal Dipartimento del Territorio, che ha dichiarato di non essere nemmeno stato informato del piano B.
E’ evidente, e nei mesi scorsi è stato ribadito più volte da più fonti autorevoli, che per la vicina Penisola AlpTransit non rappresenta una priorità, e che non c’è l’intenzione di procedere al potenziamento della rete ferroviaria.

Chiedo pertanto al lodevole Consiglio di Stato:
1. In caso di (probabile) inadempienza italiana, quanti treni supplementari transiterebbero quotidianamente sulle attuali linee ferroviarie ticinesi, e con quale impatto sulla vivibilità dei centri abitati da esse attraversati?
2. In tali condizioni il CdS si opporrà alla messa in esercizio di AlpTransit?
3. In caso di realizzazione del piano B dell’ufficio federale dei trasporti, quanti convogli resterebbero incolonnati a Chiasso, e dove verrebbero fatti sostare?
4. Come spiega il CdS il mancato coinvolgimento del Cantone (e dei Comuni) nel piano B?
5. L’altezza attualmente insufficiente dei profili delle gallerie ferroviarie pone dei seri problemi pratici di trasferimento dei container merci realizzati secondo gli standard UE dai camion ai treni. Quali passi ha finora intrapreso il CdS presso la Confederazione per promuovere tale adeguamento infrastrutturale?

Lorenzo Quadri, Lega dei ticinesi