La Finma, l’autorità di sorveglianza dei mercati finanziari, ha appurato che circa 100’000 clienti di nazionalità statunitense hanno depositato nelle banche svizzere dai 20 ai 30 miliardi di dollari.
Il governo di Washington ritiene si tratti di fondi non dichiarati al fisco statunitense e preme affinchè entro martedì sera siano consegnati i nominativi e i dettagli delle relazioni bancarie di tutti i clienti americani di Credit Suisse, Julius Bär, Wegelin, banca cantonale di Zurigo e banca cantonale di Basilea.
La Consigliera federale responsabile delle finanze, Eveline Widmer-Schlumpf, aveva dichiarato lunedì sera sul canale televisivo SF1 di opporsi all’ultimatum e di non approvare questa maniera di trattare con gli altri Stati.
“Abbiamo proposto agli Stati Uniti di risolvere la questione basandoci su quanto sancito dagli accordi fiscali che esistono tra i due paesi – ha detto Widmer-Schlumpf – oppure sulla base degli accordi che la Svizzera ha appena concluso con la Germania e la Gran Bretagna.”
La Consigliera federale ha escluso il ricorso alla cosidetta “clausola d’urgenza”, che in passato aveva permesso al governo di Berna di aggirare il principio del segreto bancario e di consegnare al fisco statunitense i nomi di 4’450 clienti americani di UBS, tutti sospettati di frode fiscale.
Per rispettare comunque i termini dell’ultimatum, entro questa sera Michael Ambühl, Segretario di Stato incaricato delle questioni finanziarie internazionali, dovrebbe trasmettere a Washington una parte delle informazioni richieste, verosimilmente l’ammontare totale degli importi depositati nelle banche in questione e il numero dei conti esistenti.
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Michael Ambühl, trasmetti un bel niente a Washington.
Michael Ambühl, trasmetti un bel niente a Washington.
Abbiamo si o no i cogliooooooni, per una volta?
Vuoi dire che la EWS li abbia per davvero i ........ :wink:
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