Un editoriale sul portale web Presseurop.eu tratta della crisi greca e si chiede “Come ha fatto un paese che rappresenta solo il 3% del pil dell’Europa a trascinare l’Unione europea in una crisi di cui non si riesce a vedere la fine?
Come ha fatto un paese che ha organizzato i giochi olimpici del 2004 e la cui popolazione viveva al passo con le ultime mode a ritrovarsi in una situazione di quasi fallimento e costretto a sopportare sacrifici sociali senza precedenti in Europa dalla seconda guerra mondiale?”
La crisi greca, esplosa alla fine del 2009, solleva problematiche per le quali manca una soluzione. Una crisi che è capace di mette in dubbio la validità della struttura comunitaria e che rileva le debolezze conseguenti alla mancanza di una vera e propria governanza economica europea.
Settimana scorsa una commissione del Parlamento di Atene ha ufficialmente dichiarato che l’indebitamento greco è sfuggito ad ogni controllo e non solo a causa della crisi: a pesare sul bilancio nazionale è soprattutto l’evasione fiscale, spesso agevolata da ispettori fiscali ancor più corrotti dei cittadini contribuenti.
In Grecia l’economia clandestina – ossia la vendita di beni diversi non dichiarati al fisco, è ovunque e secondo le ultime stime rappresenta ancora circa il 40% dell’economia greca. Segno evidente che i greci non sembrano capire la gravità della situazione.
Rappresentanti della Commissione europea, della Banca centrale europea e del Fondo monetario internazionale sono ad Atene per valutare i progressi fatti dopo il versamento della seconda tranche di aiuti. L’impressione è che constateranno come la Grecia continui ad essere una botte senza fondo, che inghiotte e fa sparire milioni e milioni di euro.
Diversi paesi, fra cui la Finlandia, la Germania, l’Austria, i Paesi Bassi e la Slovacchia sono restii a versare altri aiuti finanziari, come convenuto al summit dello scorso luglio.
“Avevamo creduto che la Grecia fosse un paese normale e abbiamo sbagliato – è il commento del governo francese – Il problema non troverà soluzione in uno o due anni. Dobbiamo aiutare la Grecia a gettare le fondamenta di uno Stato che funzioni e nel frattempo dobbiamo tenerla fuori dai mercati.”
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Non tanto fuori dai mercati quanto fuori dalla zona euro.
Non tanto fuori dai mercati quanto fuori dalla zona euro.
Peccato che si debba prima sperperare milioni, miliardi per poi accorgersi di cose scontatissime e risapute.
Avanti tutta :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Peccato che si debba prima sperperare milioni, miliardi per poi accorgersi di cose scontatissime e risapute.
Avanti tutta :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Un noto finanziere mi ha detto: ad avere paura
non è il pizzaiolo di Atene bensì
I BANCHIERI DI LONDRA E PARIGI!
Un noto finanziere mi ha detto: ad avere paura
non è il pizzaiolo di Atene bensì
I BANCHIERI DI LONDRA E PARIGI!