Prosegue la saga giudiziaria delle capsule per caffè Denner. Il discounter (di proprietà della Migros) può vendere le sue capsule di caffè compatibili con le macchine da caffè Nespresso.
Nell’attesa che venga emesso un nuovo giudizio, accettando il ricorso presentato da Denner il Tribunale del commercio di San Gallo ha tolto il divieto, come si apprende da un comunicato rilasciato oggi dal discounter.
Dura ormai da mesi la vicenda giudiziaria che oppone Denner e Nespresso, da quando quest’ultima aveva avviato un’azione contro Denner per impedire la vendita di capsule da caffè compatibili con le sue macchine da caffè.
Il Tribunale federale aveva preso posizione a favore di Nespresso. Il caso era poi passato al Tribunale del commercio di San Gallo.
Le capsule compatibili sono prodotte dalla ditta Alice Allison di Grono, in Mesolcina.
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Copiare i brevetti altrui è un reato ed il TF lo ha pure sancito.
Il tribunale del commercio sangallese commette un abuso.
Copiare i brevetti altrui è un reato ed il TF lo ha pure sancito.
Il tribunale del commercio sangallese commette un abuso.
... ancora più ODIOSI sono quelli che rubano le idee altrui.
Cioé, quelli che facendosi forti perché hanno il grano, fottono la brillante idea a chi gli ha sottoposto un progetto, ma che ovviamente non ha i soldi per competere con altri, granosi, che operano in quel settore. :twisted:
A proposito di caffé... conosco un signore assiduo blogger :wink: , che aveva inventato qualcosa di interessante. Peccato che gli squali, poco rispettosi e disonesti, l'hanno fregato in modo squallido.
Ma il caffé... é davvero ottimo :-D
Già, il pesciolino è sempre preda del pescecane. E' una legge di natura che vale anche per gli "umani". :wink:
... ancora più ODIOSI sono quelli che rubano le idee altrui.
Cioé, quelli che facendosi forti perché hanno il grano, fottono la brillante idea a chi gli ha sottoposto un progetto, ma che ovviamente non ha i soldi per competere con altri, granosi, che operano in quel settore. :twisted:
A proposito di caffé... conosco un signore assiduo blogger :wink: , che aveva inventato qualcosa di interessante. Peccato che gli squali, poco rispettosi e disonesti, l'hanno fregato in modo squallido.
Ma il caffé... é davvero ottimo :-D
Già, il pesciolino è sempre preda del pescecane. E' una legge di natura che vale anche per gli "umani". :wink:
Nestle e Alice Allison non hanno inventato nulla. Trattasi solo di un brevetto di utilizzo di un'invenzione ormai scaduta, quindi facilmente aggirabile dai furbi (leggere disonesti). Personalmente preferisco l'ottimo "Chicco d'oro" preparato con la Bialetti in perfetto stile napoletano come solo "a Napule s'hanno fà".
Nestle e Alice Allison non hanno inventato nulla. Trattasi solo di un brevetto di utilizzo di un'invenzione ormai scaduta, quindi facilmente aggirabile dai furbi (leggere disonesti). Personalmente preferisco l'ottimo "Chicco d'oro" preparato con la Bialetti in perfetto stile napoletano come solo "a Napule s'hanno fà".
Noto una certa "ignoranza" in fatto di brevetti.
Noto una certa "ignoranza" in fatto di brevetti.
La proprietà intellettuale non viene più riconosciuta?
Se lavori per una ditta la proprietà intellettuale è della ditta che ti ha dato tempo e denaro per sviluppare la tua idea. Stesso principio per testi o quant'altro. Tutto quanto viene elaborato durante il tempo di lavoro da un dipendente è di proprietà della ditta salvo indicazioni contrattuali specifiche e/o contrarie.
Si certo ma che c'entra. In ogni caso l'inventore ha la precedenza su ogni rivendicazione del brevetto anche se è intestato all'azienda. Inoltre non si può brevettare due volte la stessa idea.
Come cosa c'entra? Se l'inventore ha avuto l'idea quando era alle dipendenze di una ditta la proprietà e il diritto di brevettare quest'idea sono solo ed esclusivamente della ditta. Questo premesso che nel contratto di lavoro non ci siano clausole diverse. In linea di massima, faccio un esempio, io lavoro presso una ditta farmaceutica invento un farmaco miracoloso: non è mio è della ditta. Stessa cosa: io lavoro presso un ente, scrivo il testo per il depliant: non è mio ma dell'ente.
La ditta può, ma solo può, non deve, citare il mio nome accanto all'invenzione.
Nel caso specifico è evidente che la Alice Allison ha copiato i brevetti di Nestlé. Lo ha sancito anche il TF.
Se mi ricordo bene (non vorrei dire qualche bestialità) chi ha fondato l'Alice Allison lavorava prima alla Nestlé ed era, sempre credo, l'inventore o uno degli inventori delle capsule.
In questo caso la faccenda si complica in quanto il nome dell'inventore appare obbligatoriamente (european patent application). In ordine : date of filing, Priority, Date of publication of application, Applicant, Inventor (nome cognome indirizzo), eventualmente rappresentato da un ufficio Brevetti. Brutta rogna per i tribunali.
La proprietà intellettuale non viene più riconosciuta?
Se lavori per una ditta la proprietà intellettuale è della ditta che ti ha dato tempo e denaro per sviluppare la tua idea. Stesso principio per testi o quant'altro. Tutto quanto viene elaborato durante il tempo di lavoro da un dipendente è di proprietà della ditta salvo indicazioni contrattuali specifiche e/o contrarie.
Si certo ma che c'entra. In ogni caso l'inventore ha la precedenza su ogni rivendicazione del brevetto anche se è intestato all'azienda. Inoltre non si può brevettare due volte la stessa idea.
Come cosa c'entra? Se l'inventore ha avuto l'idea quando era alle dipendenze di una ditta la proprietà e il diritto di brevettare quest'idea sono solo ed esclusivamente della ditta. Questo premesso che nel contratto di lavoro non ci siano clausole diverse. In linea di massima, faccio un esempio, io lavoro presso una ditta farmaceutica invento un farmaco miracoloso: non è mio è della ditta. Stessa cosa: io lavoro presso un ente, scrivo il testo per il depliant: non è mio ma dell'ente.
La ditta può, ma solo può, non deve, citare il mio nome accanto all'invenzione.
Nel caso specifico è evidente che la Alice Allison ha copiato i brevetti di Nestlé. Lo ha sancito anche il TF.
Se mi ricordo bene (non vorrei dire qualche bestialità) chi ha fondato l'Alice Allison lavorava prima alla Nestlé ed era, sempre credo, l'inventore o uno degli inventori delle capsule.
In questo caso la faccenda si complica in quanto il nome dell'inventore appare obbligatoriamente (european patent application). In ordine : date of filing, Priority, Date of publication of application, Applicant, Inventor (nome cognome indirizzo), eventualmente rappresentato da un ufficio Brevetti. Brutta rogna per i tribunali.