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Il crollo di quest’anno dei mercati borsistici statunitensi risveglia ricordi della svendita iniziata nel Giappone undici anni fa.
La società zurighese specializzata in Hedge funds TTN AG prevede che – malgrado i segnali al rialzo di questi ultimi giorni – il declino della Borsa americana non è destinato ad interrompersi. Da aprile il barometro USA ha ceduto all’incirca il 15 %. Stando a quanto riporta l’agenzia Bloomberg, durante il crollo di Borsa iniziato nell’aprile del 2000, l’indice di mercato del Giappone aveva perso oltre il 50%.
In un’intervista a Bloomberg News, Trun-Tin Nguyen, membro fondatore di TTN AG, afferma che “potremmo rivivere uno scenario simile a quello del Giappone 11 anni fa. Se il mercato statunitense continuerà a cadere potremmo scivolare in una fase di recessione che – come nel caso del Giappone – porterebbe alla deflazione”.

Analogamente a quanto accaduto in Giappone nel 2000, anche gli Stati Uniti si trovano confrontati con una montagna di debiti in crescita incontrollabile e nel contempo vedono un notevole rallentamento dell’economia.
La scorsa settimana l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha ridotto per la prima volta il rating eccellente “AAA” dell’economia più grande del mondo, portandolo ad “AA+”.
La FED ha annunciato il 9 agosto che i tassi direttori verranno mantenuti fino almeno metà 2013 ad un livello basso come mai prima d’ora.
Un modo per sostenere l’economia, i cui deboli segnali di ripresa sono largamente al di sotto delle attese.