Il gruppo petrolifero Shell ha annunciato oggi un’importante perdita di greggio iniziata mercoledì scorso da una delle sue piattaforme nel Mare del Nord, la Gannet Alpha, che si trova al largo della costa orientale della Scozia. La perdita avviene da due diversi fori, di cui uno già parzialmente riparato.


La marea nera conseguente alla fuoriuscita di greggio si estendeva settimana scorsa lungo una trentina di chilometri. Ora, conferma il portavoce di Shell, si è nettamente ridotta.
“La fuoriuscita di greggio in mare è attualmente di soli due barili al giorno e stiamo lavorando senza sosta per venirne a capo – ha assicurato Glen Cayley, direttore tecnico delle attività esplorative-produttive di Shell in Europa – Purtroppo la chiusura del foro si rivela difficoltosa a causa della sua posizione e per l’importante vegetazione sottomarina che lo circonda.”

Cayley ha assicurato che il petrolio riversato in mare verrà disperso al largo per effetto delle onde e delle correnti sottomarine. Non raggiungerà le coste scozzesi.
Questo è l’incidente petrolifero più grave nelle acque britanniche dell’ultimo decennio. Sulla scala di misurazione delle installazioni petrolifere è stato classato come “importante”.
Shell è anche confrontata con le critiche per aver atteso una settimana prima di render nota la notizia. Cayley ha difeso la politica d’informazione della compagnia dicendo di aver avvisato immediatamente le autorità britanniche, mentre l’annuncio stampa è stato ritardato per permettere ai tecnici la raccolta di informazioni e dati più precisi.
Per Shell la situazione a livello di protezione ambientale è molto critica, soprattutto per l’inquinamento petrolifero che da decenni sta causando nel sud della Nigeria.