Anders Breivik è tornato sabato sull’isola di Utoeya, in Norvegia, per ricostruire insieme agli inquirenti la strage compiuta lo scorso 22 luglio. Sull’isola Breivik aveva ucciso 69 persone. Altre otto persone erano rimaste uccise nel centro di Oslo dalla bomba che l’uomo aveva fatto esplodere circa tre ore prima.
“Ha mostrato con dovizia di particolari ed accurate spiegazioni il massacro compiuto quel giorno. Non ha mostrato alcun segno di pentimento – ha dichiarato alla stampa il portavoce della polizia Paal-Fredrik Hjort Kraby.
L’isola di Utoeya si trova ad una quarantina di chilometri da Oslo. Breivik vi è stato condotto sabato pomeriggio accompagnato da un importante dispositivo di sicurezza.
La ricostruzione degli eventi è durata otto ore, durante le quali l’uomo è stato tenuto legato ad un lungo guinzaglio, imbragato e protetto da un giubbotto anti-proiettili.
La polizia intende chiedere al tribunale di Oslo che Breivik venga tenuto in carcere di isolamento totale per un mese supplementare.
Il 25 luglio il tribunale aveva deciso di porre l’uomo in detenzione provvisoria, in attesa del processo, per due mesi, di cui uno in isolamento totale.