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Elezioni federali. Le 5 grandi aziende che finanziano i partiti

Holcim, Nestlé, Novartis, Roche e Zurich Financial Services. Sono le cinque grandi aziende, tutte quotate nel Swiss Market Index (SMI), che hanno confermato di finanziare i partiti politici in vista delle elezioni federali di ottobre.

Holcim, società di San Gallo attiva nel settore del cemento, ha dichiarato di aver effettuato versamenti di natura politica a livello internazionale per un valore di 106’400 franchi. Nessun dettaglio per contro è stato rilasciato riguardo ai finanziamenti in Svizzera.

Roche ha ammesso sostegni finanziari a livello cantonale e federale. Il gruppo farmaceutico di Basilea precisa che gli importi versati si situano “nella parte bassa di una forchetta di decine di migliaia di franchi”.

La multinazionale vodese Nestlè ammette i finanziamenti ma non rilascia cifre. Indica contributi versati “a qualche partito che si impegna per ottenere condizioni quadro favorevoli alla politica economica”.

L’assicuratore Zurich Financial Services ha dichiarato di sostenere finanziariamente i partiti che “condividono i punti di vista del gruppo”.

UBS, Swiss Re et Julius Bär hanno fatto capire di sovvenzionare le formazioni politiche, seppure non lo hanno confermato chiaramente.
La banca Julius Bär conferma l’aiuto a comitati e “in casi isolati” a candidati vicini all’istituto. 30mila franchi sarebbero stati versati per sponsorizzare iniziative politiche.
Swiss Re versa contributi “limitati” a organizzazioni che rappresentano gli interessi politico-economici del settore.
Per quanto riguarda UBS, il colosso bancario ha dichiarato di portare sostegno finanziario ai partiti impegnati sul fronte dell’economia di mercato e di un contesto favorevole all’attività economica.

La Svizzera è, insieme alla Svezia, l’unico paese in Europa a non avere regolamentazioni a livello nazionale riguardo al finanziamento dei partiti.

(Fonte: Le Matin.ch)

Redazione

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  • Un barometro elettorale targato SSR, un sondaggio inattendibile imbastito su un campione ridotto di persone scelte ad "usum Delphini" (forse anche pilotato dei finanziatori di cui sopra) e non rappresentativo dell'intero corpo elettorale svizzero (il Ticino è sempre escluso da queste indagini).
    L'UDC/SVP è il primo partito in Svizzera e con la nuova spinta ticinese e soprattutto romanda (in forte crescita) porterà il partito molto vicino al 30%. Poi alle elezioni federali a Camere riunite, l'asse PLRS, PPD, PS, verdi ed evangelici(?) deciderà poco democraticamente (un dèja vu) che il primo partito della confederazione debba essere rappresentato in CF da un solo esponente.
    Questa è il senso di democrazia che ci passa la RSI/TSR/SSR.

    • Secondo me l'UDC supererà il 30%.
      Poi arriveranno le porcate, immagino e temo.

  • Un barometro elettorale targato SSR, un sondaggio inattendibile imbastito su un campione ridotto di persone scelte ad "usum Delphini" (forse anche pilotato dei finanziatori di cui sopra) e non rappresentativo dell'intero corpo elettorale svizzero (il Ticino è sempre escluso da queste indagini).
    L'UDC/SVP è il primo partito in Svizzera e con la nuova spinta ticinese e soprattutto romanda (in forte crescita) porterà il partito molto vicino al 30%. Poi alle elezioni federali a Camere riunite, l'asse PLRS, PPD, PS, verdi ed evangelici(?) deciderà poco democraticamente (un dèja vu) che il primo partito della confederazione debba essere rappresentato in CF da un solo esponente.
    Questa è il senso di democrazia che ci passa la RSI/TSR/SSR.

    • Secondo me l'UDC supererà il 30%.
      Poi arriveranno le porcate, immagino e temo.

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